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Data: 24/03/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Filovia, il pressing di Tua sul Consiglio di Stato «Decidere sulla sospensiva» Prevista per il 18 luglio la sentenza nel merito ma gli avvocati dell’azienda chiedono di poter tutelare i mezzi e il cantiere

C'è attesa per la decisione del Consiglio di Stato che dovrebbe arrivare a giorni - sulla vicenda infinita della filovia sulla strada parco. In particolare, i giudici amministrativi di Palazzo Spada devono decidere se sospendere come richiesto dagli avvocati della Tua la sentenza del Tar Pescara che lo scorso dicembre ha accolto il ricorso del Comitato Strada Parco Bene Comune. Alla base della richiesta di sospensiva della Tua (rappresentata dall'avvocato Carlo Montanino), è citato l'ammaloramento dei mezzi che dovrebbero percorrere il tracciato, a causa del mandato utilizzo. Un danno per il quale la società di trasporto ha chiesto due milioni di euro. Il comitato, rappresentato dagli avvocati Claudio e Matteo Di Tonno, forte di una sentenza favorevole di primo grado, è determinato a dare battaglia. Il comitato si era opposto al nulla osta del Ministero delle Infrastrutture sull'ennesima variante del progetto - la terza - dell'impianto filoviario che dovrebbe collegare Pescata e Montesilvano.
Nel corso dell'udienza di ieri i giudici hanno invitato gli avvocati di Tua - la società di trasporto pubblico regionale - a soprassedere circa la richiesta di sospensiva, in considerazione del fatto che la vicenda sarà discussa nel merito il prossimo 18 luglio. I legali di Tua hanno invece insistito nella richiesta di sospensiva sostenendo, tra l'altro, che ci sia il rischio concreto di deterioramento dei mezzi già acquistati che dovrebbero entrare in esercizio sul tracciato. La battaglia a colpi di carte bollate tra il comitato da una parte, il Comune di Pescara, la Regione, la Tua (subentrata alla Gtm), e le società produttrici dei mezzi dall'altra, va avanti da decenni. Il progetto inizialmente era stato finanziato dal Cipe con 48 milioni di euro, pari all'80% del costo previsto, ai quali si aggiungevano altri 11 milioni derivanti dalla legge sulle aree depresse.
Il comitato sin dall'inizio ha sostenuto che la strada parco, dopo la dismissione del vecchio tracciato ferroviario avvenuta il 31 gennaio 1988, ormai rappresenta un corridoio verde e un luogo a fruizione collettiva, che non si presterebbe più alla vecchia funzione di tracciato filoviario, avendone perso le caratteristiche. Tra un ricorso e l'altro si è verificato il fallimento della ditta che produceva i mezzi innovativi, tant'è che la Regione nel 2019 ha trasmesso al ministero la documentazione per la una terza perizia di Variante, a causa della necessità di sostituire i veicoli che erano previsti nel progetto precedente. Mezzi che, secondo la Tua, sarebbero ugualmente innovativi e addirittura migliorativi sotto il profilo della sicurezza e quello del rispetto dell'ambiente. «Attendiamo con fiducia il pronunciamento - ha detto il direttore generale di Tua, Maximilian Di Pasquale - e lo accetteremo qualunque esso sia, in attesa del giudizio di merito».

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