Data: 23/02/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Filobus su viale Marconi superati i test di Tua su percorso e autonomia. Prove tecniche dal Tribunale al Comune e ritorno. Di Pasquale: «Risultati positivi»
«Prove superate sia per la compatibilità del percorso, sia per l'autonomia dimostrata dai mezzi. Preciso, a scanso di equivoci, che si è trattato solo di una prova tecnica». Mantiene un profilo basso il direttore generale di Tua, Max Di Pasquale, ma la voce tradisce l'emozione di chi sa di aver compiuto un altro importante passo in avanti verso un più moderno sistema di trasporto pubblico a Pescara. Ieri pomeriggio l'azienda unica regionale ha voluto effettuare dei test sui sei nuovi filobus elettrici Van Hool Exquicity acquistati di recente per mettere in esercizio il collegamento filoviario da Montesilvano a Pescara stazione. Progetto che da dicembre vede il cantiere della strada parco bloccato per effetto delle criticità, in ordine alla sicurezza, evidenziate nella sentenza del Tar. La battaglia legale è solo al primo round - il ricorso al Consiglio di Stato è già stato presentato da Tua e lo stesso faranno Regione e Comune di Pescara -, ma le prove tecniche di ieri pomeriggio prescindono dagli sviluppi giudiziari. Anzi, a dirla tutta, sembrano anticipare la fase successiva, condivisa con l'amministrazione comunale: lo dimostrano i bus elettrici Rampini acquistati dal Comune, in uso dalla stessa Tua, che quotidianamente percorrono le strade cittadine portando passeggeri e sfruttando la maneggevolezza data dalle dimensioni ridotte; lo dimostra la presenza del sindaco Carlo Masci a bordo del filobus che ieri ha effettuato il test.
IL PERCORSO - «Con me, per il Comune, c'erano l'assessore Luigi Albore Mascia e il dirigente Giuliano Rossi - ha detto il sindaco -. Il mezzo è stato ricaricato al Ttribunale e da lì ha raggiunto piazza Italia passando per via Falcone e Borsellino e viale Marconi. Il ritorno attraverso via Caduta del forte, Rampigna e viale d'Annunzio, via Tiburtina e via Lago di Capestrano fino al deposito Tua ed ancora fino al tribunale, passando per la strada pendolo. Coperti 8,3 chilometri con un consumo del 30% della carica: questo vuol dire che l'autonomia è di gran lunga superiore a quanto si pensava - ha aggiunto Masci - e vengono così smentiti i detrattori del filobus». Detrattori che sui social hanno diffuso un video polemico sul test a sorpresa di ieri. Il consigliere comunale di opposizione, Mirko Frattarelli, ha firmato una nota fortemente critica: «Una soffiata all'ultimo minuto mi ha avvertito del passaggio del filobus su viale Marconi - ha scritto -. Probabilmente solo nella stanza del sindaco sapevano di questa forzata parata. Consiglieri comunali e città lasciati totalmente all'oscuro». Frattarelli parla di «fallimento certificato del vettore» ma a smentirlo ci sono le dichiarazioni del direttore generale di Tua, Di Pasquale.
IL MANAGER - «Abbiamo eseguito una prova tecnica per valutare l'adeguatezza del percorso e valutare la durata della batteria con il mezzo in marcia autonoma, scollegato cioè dai fili elettrici: il filobus ha percorso quasi una decina di chilometri e si è ben comportato in prossimità delle rotatorie, dimostrandosi veicolo agile» ha commentato il manager. «Test analitici sono poi stati effettuati su tutti i sei nuovi filobus con ingegneri e tecnici di Tua - ha aggiunto -. Sono stati rilevati i parametri di consumo con la sola ricarica dal tribunale e tutte le prove hanno dato riscontri secondo le aspettative». Quanto allo scontro legale per la strada parco, Tua confida nel ricorso in appello e tramite i propri legali ha anche fatto istanza di sospensiva dello stop al cantiere al fine di evitare ammaloramenti di strutture, batterie e mezzi, il cui eventuale costo andrebbe a ricadere sulla pubblica spesa. Mossa, questa, che ha messo in fibrillazione i comitati No Filovia nel timore di vedersi presentare una richiesta di maxi risarcimento danni se Tua dovesse spuntarla in appello. Il gruppo Pd in Comune auspica non si arrivi a questa drammatica resa dei conti e al tempo stesso guarda l'altra faccia della medaglia domandandosi «chi rifonderà Pescara nel caso venga confermato il giudizio di primo grado».
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