Data: 03/10/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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«Ferrovie, viabilità e logistica: l'Abruzzo deve correre di più» Il presidente Marsilio al festival delle Regioni: «Colmare il divario con le altre zone del Paese»
«Le infrastrutture che reclamiamo per l'Abruzzo non servono soltanto all'Abruzzo, servono a tutta l'Italia perché l'Abruzzo è regione cerniera. Se si realizzano le infrastrutture che mettono tutta l'Italia in condizioni di correre e di crescere, cresce tutta l'Italia, non soltanto una sua parte». Pensieri e parole di Marco Marsilio. a torino verso il votoSalito nella capitale sabauda, in occasione del festival delle Regioni e delle Province autonome, anche per concordare, con gli omologhi, la data del voto per le Regionali - l'orientamento del centrodestra nazionale sembra essere quello di far votare tutte insieme (eccetto l'Umbria) le amministrazioni da rinnovare (Piemonte, Basilicata e Sardegna) il 24 marzo - il presidente della giunta ha affrontato il tema delle infrastrutture. Tra i temi centrali della campagna elettorale già ampiamente cominciata. «Quelle che reclamiamo per l'Abruzzo», ha argomentato Marsilio, «e per le quali stiamo gettando le fondamenta, servono a tutta l'Italia. Come è stato sollevato anche da altri colleghi dell'Italia centrale, bisogna intervenire prima che il divario divenga incolmabile. Soprattutto», ha poi aggiunto, «per la connessione della fascia adriatica dove treni e merci camminano più lentamente che nel resto d'Italia. Da noi i treni vanno a 200 chilometri all'ora, quando e se ci arrivano, nel resto dell'Italia, invece, marciano a oltre 300 chilometri all'ora: un divario da colmare, un prezzo che non possiamo più pagare perché ne va della competitività dei nostri territori e delle nostre imprese. Dobbiamo sfruttare insieme tutte le possibili opportunità di crescita e sviluppo per il sistema Paese, puntando innanzitutto sugli investimenti di carattere infrastrutturale». con mattarellaL'obiettivo della manifestazione cui ha preso parte Marsilio è quello di valorizzare la ricchezza, l'identità e la specificità di ciascun territorio regionale. Un evento che ha visto la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la partecipazione del ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto, mentre oggi è previsto l'intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di altri rappresentanti di governo.cosa offre l'abruzzoL'Abruzzo ha presentato le proprie peculiarità in materia di mobilità, logistica, territorio, energia, digitale e ricerca. «È necessario», ha proseguito Marsilio, «elaborare proposte utili a potenziare il ruolo, l'identità e le specificità delle venti Regioni e delle due Province autonome che compongono l'Italia. I fondi del Pnrr e quelli della Programmazione europea rappresentano, in questo particolare momento storico, due strumenti da utilizzare pienamente per compiere quel salto di qualità necessario a proiettare l'Italia e l'Abruzzo nel futuro». L'evento annuale nazionale, quest'anno organizzato in collaborazione con Regione Piemonte, rappresenta un'importante occasione per avviare, all'interno di una cornice di alta caratura istituzionale, un confronto con interlocutori di riferimento, pubblici e privati. Marsilio ha partecipato alla tavola rotonda su "Le grandi infrastrutture motore del Paese" insieme ai presidenti di Toscana, Calabria, Molise, Val d'Aosta, Liguria, Veneto e al vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Michele Emiliano. In collegamento il ministro Matteo Salvini.
L'UDC sfida LA LEGA E mentre Marsilio discute di infrastrutture a Torino, nelle stesse ore, in Abruzzo, la polemica politica sulle candidature nel centrodestra si arricchisce di un nuovo capitolo. Lo scrive, in punta di penna, il portavoce dell'Udc Abruzzo Gianfranco Giuliante, ex Lega (partito da lui lasciato nel 2021 con una lettera a Salvini, in polemica con la gestione del partito da parte di Luigi D'Eramo), che lancia bordate nei confronti del Carroccio abruzzese. E del veto espresso in relazione alle candidature dei politici che hanno cambiato casacca. «L'Udc non accetterà sindacati ispettivi sulle proprie liste e candiderà chi vuole a prescindere. E se il sacro fuoco dell'etica e della coerenza arde così forte nei cuori leghisti perché non chiedere qui e ora la rimozione dalla giunta dell'ex esponente leghista mentre si preferisce rimandare a tra sei mesi la punizione chiedendo ad altri di infliggerla? Forse per problemi legati alla surroga?».
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