Data: 10/06/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Ferrovia, via agli appalti primo tratto nel Pescarese «Il progetto prosegue regolarmente sarà finanziato con i fondi Coesione»
L'AQUILA «Partirà nelle prossime settimane, come annunciato dal commissario straordinario all'opera, l'ingegner Vincenzo Macello, l'appalto dei primi due lotti, Interporto-Manoppello-Scafa, del progetto di velocizzazione della rete ferroviaria Roma-Pescara». Così rende noto il presidente della Regione, Marco Marsilio, nel ricordare che l'opera sta andando avanti, che la volontà resta quella di completare l'infrastruttura e che il nodo dei finanziamenti è già sciolto da tempo. «Il Governo ha tra i suoi obiettivi il progetto di velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara - spiega Marsilio -. Non è una sorpresa se dovessimo apprendere (cosa che non è stata ancora ufficializzata da nessuna autorità competente) che i primi due lotti non potranno essere finanziati con il Pnrr. C'è solo un diverso finanziamento».
IMPORTO - L'opera di potenziamento, per un importo complessivo che supera i 6 miliardi di euro, potrebbe non essere finanziata dal Pnrr soprattutto per le regole stringenti previste dallo stesso Pnrr: così per evitare la scadenza del 2026, il ministro al ramo Raffaele Fitto ha proposto una rimodulazione dei fondi. Lo stesso Marsilio il 25 aprile scorso aveva spiegato che «laddove non si riescano a rispettare i tempi del Pnrr c'è l'impegno preciso di trasferire questa copertura economica sui fondi Fsc (Fondo sviluppo e coesione) e quindi l'opera andrà avanti». L'ipotesi è stata poi confermata dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti il 24 maggio scorso: «Qualora alcune opere non potessero beneficiare dei fondi Pnrr, il Mit procederà con altre forme di finanziamento».
La questione dei ritardi, dunque, era già nota: «Sapevamo da tempo che quest'opera aveva accumulato molti ritardi nella procedura autorizzatoria - prosegue Marsilio - Per questo esiste la probabilità che Rfi non possa garantire al Governo il completamento entro il 2026. Per questa ragione, con i ministri Matteo Salvini e Fitto avevamo già condiviso l'opportunità di utilizzare - nell'eventualità - i fondi della Coesione in sostituzione di quelli del Pnrr per i primi due lotti, e che per i lotti successivi il governo ne avrebbe garantito il finanziamento non appena le progettazioni in corso fossero mature per andare in appalto», aggiunge il governatore. Il presidente ribadisce dunque che «tutto procede regolarmente». Lo spostamento della copertura sui fondi Fsc, inoltre, «non comporterebbe alcun ritardo o rallentamento, e nello stesso tempo ne garantirebbe la realizzazione senza il rischio di soccombere alla tagliola dei tempi stretti imposti dalle regole del Pnrr».
«Se Rfi e Mit dovessero confermare la finanziabilità dell'opera con i fondi Pnrr saremmo i primi ad esserne felici, ma per le ragioni appena descritte, non abbiamo alcun timore sul fatto che l'opera rientra comunque tra gli obiettivi strategici del governo e che sarebbe in ogni caso finanziata con altre fonti economiche ugualmente efficaci», conclude Marsilio.
RASSICURAZIONI - Rassicurazioni sono poi arrivate da Massimo Verrecchia, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale: «Non c'è motivo di preoccupazione. Cambiano solo le fonti di finanziamento, ma il progetto non si ferma». L'amministrazione comunale di Avezzano rinnova la fiducia al governo regionale, pur non nascondendo preoccupazione: «Abbiamo più volte espresso fiducia nell'impegno preso da Marsilio e la posizione del nostro sindaco Giovanni Di Pangrazio, di fare squadra con tutti i parlamentari e gli amministratori, è lungimirante perché nessuno deve giocare allo sfascio», ha spiegato il consigliere comunale di Italia Viva di Avezzano Alfredo Chiantini.
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