L'AQUILA Tra giugno e luglio di quest'anno «è stato tagliato quasi un miliardo e mezzo» per il maxi progetto di velocizzazione della tratta ferroviaria Roma-Pescara. Non una sorpresa, ma una conferma secondo il deputato del Pd, Luciano D'Alfonso, ex governatore abruzzese, che commenta la risposta scritta dal ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Matteo Salvini all'interrogazione con cui si chiedeva «quando e con quali iniziative verranno reintrodotte le risorse pari a 2,5 miliardi di euro, sottratte con Primo atto integrativo del Contratto di programma 2022-2026 - Parte investimenti dell'8 giugno scorso, tra le quali figurano anche quelle per la linea Pescara-Roma». Rassicurazioni sui finanziamenti sono arrivate sia dal governo nazionale sia da quello regionale. In diverse occasioni lo stesso presidente della Regione, Marco Marsilio, ha assicurato che «l'opera si farà», utilizzando altri fondi. Le difficoltà in questo senso sono sempre state legate alla scadenza prevista per i fondi del Pnrr: il 2026, data in cui un collaudo sarebbe stato obiettivamente «impossibile», come ribadito a più voci dall'attuale maggioranza.  Il ministro, dalla risposta data all'interrogazione firmata dai deputati del Pd Emanuele Barbagallo, Marco Simiani e Chiara Braga, conferma dunque che le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destinate al raddoppio Pescara-Roma sono state tagliate «poiché i relativi progetti non consentivano il varo della gara d'appalto entro l'anno e che il loro ripristino è rinviato a un futuribile aggiornamento del Contratto di programma di Rfi per il 2024».