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Data: 06/12/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Ferrovia Roma-Pescara, sindaci in linea con il deputato D'Alfonso e il governatore Marsilio. Distinguo da Manoppello: «Opera calata dall'alto, vanno ascoltate le istanze del territorio» I sindaci: «Catastrofico perdere questo treno»

L'AQUILA Tra dubbi, polemiche, precisazioni e attacchi al vetriolo, il progetto del raddoppio ferroviario sulla tratta Roma-Pescara continua a far discutere a livello regionale e nazionale. Gli amministratori locali concordano sul fatto che si tratti di una infrastruttura strategica per il territorio abruzzese, soprattutto per le zone interne, aree che chiedono «rassicurazioni e concretezza nell'avanzamento di questo progetto di fondamentale importanza per la mobilità di pendolari, lavoratori e studenti e per la rivitalizzazione dei territori comunali». Così il sindaco di Tagliacozzo (L'Aquila), Vincenzo Giovagnorio, entra nel dibattito sul tema dei collegamenti.
ATTENZIONE - «Chiediamo anche maggiore attenzione alla soluzione delle problematiche inerenti gli orari dei treni che troppo spesso subiscono ritardi e disagi, a causa di una programmazione poco attenta alle esigenze degli utenti abruzzesi che nelle ore mattutine affluiscono verso la Capitale e nelle ore serali defluiscono verso la regione», aggiunge il primo cittadino. Nei giorni scorsi, il sindaco di Sulmona (L'Aquila), Gianfranco Di Piero, ha chiesto un rapido incontro con il commissario straordinario Vincenzo Macello: un faccia a faccia concordato con altri amministratori locali sta cui Giovagnorio e Gianni Di Pangrazio di Avezzano (L'Aquila). «Restiamo in attesa di una convocazione - sottolinea Giovagnorio -. Sono perplesso perché già in tarda primavera sono stati stornati alcuni fondi destinati al primo intervento, quello tra Tagliacozzo e Avezzano, successivamente direzionati al tratto costiero. Confido che l'opera si faccia e spero che sia come dichiarato dal parlamentare Guerino Testa e che il ministro Matteo Salvini prenda in mano la questione. È un'opera strategica per le aree interne».
Una posizione condivisa anche dal consigliere regionale e sindaco di Prezza (L'Aquila), Marianna Scoccia: «È un'opera che va fatta, per noi che siamo nelle aree interne accorciare il tragitto di un'ora è fondamentale - spiega - I collegamenti verso Roma per noi sono penalizzanti ed è di vitale importanza portare a termine questo progetto. Per quanto riguarda il nostro territorio non ci sono obiezioni al progetto, mi spaventano invece le dichiarazioni scioccanti di Salvini, ma il governatore Marco Marsilio ha dato delle rassicurazioni, quindi ben venga. Ora mi auguro che intervenga anche il ministro Salvini. È stato richiesto un incontro al commissario Macello, speriamo in una risoluzione: perdere quest'opera sarebbe una catastrofe per il nostro territorio».
IL TEMA - Il tema resta fondamentale dunque per gli amministratori locali, tanto che il sindaco di Manoppello (Pescara), Giorgio De Luca, la settimana scorsa ha scritto e chiesto un incontro al ministro Salvini. «Comuni e territori chiedono sin dall'inizio chiarezza e ascolto - precisa De Luca - Dopo aver ascoltato l'intervento del ministro Salvini all'assemblea nazionale di Anci, il 23 novembre scorso, ho voluto scrivergli per sottoporgli la questione del progetto Rfi per il raddoppio della ferrovia Roma-Pescara (Lotti 1 e 2) e per chiedere più attenzione verso i territori». De Luca spiega poi che «istituzioni e cittadini che non sono stati considerati parte attiva del processo decisionale; nel caso del Comune di Manoppello, abbiamo subito una proposta progettuale calata dall'alto e non sono state valutate le peculiarità dei territori e le esigenze di chi vi abita. Al ministro ho ribadito che il Comune non è contro l'opera e che crediamo nel suo valore strategico, ma che è allo stesso tempo è importante valutare il progetto in toto, cioè studiare l'intera tratta da Pescara a Roma e, nel nostro caso specifico, tenere bene a mente che un'ipotesi di variante al tracciato con percorso in area Interporto, che lambisce cioè Manoppello Scalo senza distruggerlo, è l'ipotesi progettuale da percorrere senza trovare scuse e proponendo soluzioni tecniche adeguate e fattibili. Si dia voce ai sindaci, ai Comuni e ai territori».

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