«La Regione è con voi: da Roma non possono decidere sulla pelle dei cittadini abruzzesi». È l'impegno preso dall'assessore Nicola Campitelli nella riunione organizzata ieri pomeriggio dal comitato intercomunale Commferr sulla velocizzazione della linea Pescara Roma. L'incontro è stato convocato dal presidente Gianni Di Labio e da Diego Costantini dell'Udc per far confrontare amministratori e cittadini sul contestato progetto dell'alta velocità. E nell'occasione Campitelli ha annunciato il primo impegno della Regione, che per il 9 febbraio ha organizzato un tavolo tecnico a cui parteciperanno Rete ferroviaria italiana e il commissario straordinario Vincenzo Macello. «È un'infrastruttura strategica a livello nazionale - ha detto - per cui la soluzione sta nel trovare il giusto equilibrio fra le esigenze di sviluppo e la tutela del nostro territorio. Rfi dovrà spiegarci perché non è stato preso in considerazione lo studio di fattibilità del 2007, condiviso anche con la Regione e il Comune di Manoppello, dato che anche il ministero della Transizione ecologica ha osservato qualche perplessità perché non c'è un'alternativa al progetto.
Da parte della Regione ci sarà la massima attenzione affinché questa infrastruttura possa essere realizzata rappresentando un valore aggiunto per l'Abruzzo e non una scelta che piove dall'alto». Decisi anche i sindaci di Chieti, San Giovanni Teatino e Manoppello, Diego Ferrara, Giorgio Di Clemente e Giorgio De Luca, che hanno ribadito davanti al comitato, ai cittadini e a chi seguiva l'incontro in diretta Facebook quanto ripetono da settimane: «Questo è un progetto essenziale per i nostri territori e può rappresentare un volano economico eccezionale, ma non si può passare sui sacrifici delle famiglie». Com'è noto, infatti, all'alta velocità sarebbero sacrificati almeno 66 fabbricati, abitazioni e attività commerciali, tra Brecciarola e Manoppello. In più, San Giovanni Teatino verrebbe tagliata in due ed è per questo che l'amministrazione chiede che la ferrovia venga interrata per ridurre i disagi e l'impatto ambientale. «Non si capisce l'intestardimento di Rfi - ha detto Ferrara - ma assicuriamo che vi siamo vicini e non molliamo di un centimetro: è una promessa che facciamo all'unisono, perché mai come in questa occasione c'è il superamento degli steccati politici». Di Clemente ha ricostruito la lunga battaglia di San GiovannI Teatino contro i progetti di Rfi impattanti sulla città, appellandosi a Provincia e Regione. De Luca, che è anche consigliere della Provincia di Pescara, si è detto fiducioso: «Arriveremo al risultato che vogliamo perché è migliore». In rappresentanza del presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna c'era anche il consigliere Filippo Di Giovanni: «La Provincia - ha detto - farà il suo ruolo per stare vicino ai sindaci e ai cittadini, siamo a disposizione con le nostre strutture e i nostri tecnici». Dai territori, intanto, cresce il fermento. I consiglieri comunali teatini del gruppo La sinistra con Diego accusano la Regione: «Le interlocuzioni istituzionali con i soggetti coinvolti sono partite in ritardo - dicono - senza dar modo ai cittadini di avere un quadro chiaro della situazione». Da San Giovanni Teatino, il Partito Democratico invita il Comune a istituire «un tavolo tematico per alimentare il confronto sul progetto e proporre soluzioni». Il gruppo consiliare Una nuova mossa, invece, si appella a Rfi e Regione: «Ascoltino i cittadini e le istituzioni locali».