Data: 26/07/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Ferrovia, l'intera opera costerà sei miliardi scontro sui finanziamenti Il govenatore Marsilio garantisce sui fondi ma D'Alfonso attacca: «Soltanto fantasie»
L'AQUILA Il vertice sul progetto di velocizzazione della tratta ferroviaria Roma-Pescara, che si è tenuto lunedì ad Avezzano, ha riacceso lo scontro politico sul tema. Il rebus dei finanziamenti è ancora una volta al centro della discussione: da una parte ci sono le cifre importanti annunciate nel corso dell'incontro, 11,5 miliardi di euro complessivi da investire sulle infrastrutture abruzzesi, di cui quasi 8 per la Roma-Pescara; dall'altra ci sono le risorse che realmente sono disponibili. Nel Contratto di programma 2022-2026 tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Rete ferroviaria italiana (Rfi), nel capitolo relativo agli investimenti il quadro è chiaro: sono necessari quasi 6 miliardi.
GAMBA TESA - A tornare a gamba tesa sulla questione è l'ex governatore Luciano D'Alfonso, deputato Pd: «Le chiacchiere di Marsilio se le è portate via il vento caldo che ha soffiato in questi giorni: per la Roma-Pescara servono almeno oltre 5,6 miliardi; dal governo sono arrivati soltanto 400 milioni, quante ere geologiche occorreranno per coprire l'intera somma?», chiede D'Alfonso. Nel giorno in cui Carla Mannetti, responsabile regionale del coordinamento trasporti ed infrastrutture della Lega Abruzzo, rilancia, chiedendo di «potenziare da subito i collegamenti su gomma L'Aquila-Roma e accelerare sul nuovo collegamento ferroviario L'Aquila-Tagliacozzo-Roma», divampano dunque le polemiche post summit. Incontro a cui hanno preso parte il commissario straordinario all'opera, Vincenzo Macello, il presidente della Regione, Marco Marsilio, i vertici di Rfi, i parlamentari abruzzesi e rappresentanti della Regione e dei Comuni. Il deputato dem attacca frontalmente Marsilio: «Non basta allestire una parata di regime e dire "investiremo 7,8 miliardi prendendo i soldi dal Pnrr e dal Fondo di sviluppo e coesione", perché di quei finanziamenti c'è traccia soltanto nei sogni del presidente in scadenza. Le carte dicono altro: nel Contratto di programma 2022-2026, si legge (a pagina 77) che mancano 5 miliardi 220 milioni per la nuova linea Roma-Tagliacozzo e il raddoppio delle tratte Avezzano-Sulmona e Pratola Peligna-Scafa, e (a pagina 74) che occorrono altri 464,83 milioni per il raddoppio delle tratte Tagliacozzo-Avezzano, Sulmona-Pratola Peligna, Scafa-Manoppello e Manoppello-Interporto d'Abruzzo - tuona D'Alfonso - Nel documento il governo ha stanziato appena 10 milioni per le prime tre opere e 390 milioni per le altre quattro, quanti secoli ci vorranno affinché venga finanziato tutto il percorso? Di questo passo, forse neanche i nostri figli riusciranno a vedere il completamento dell'intera infrastruttura».
D'Alfonso ricorda poi «il taglio di 845 milioni di euro per la Roma-Pescara operato dal Mit con il documento dell'8 giugno: sono stati tolti 568 milioni per le tratte Interporto d'Abruzzo-Chieti-Pescara e 277 milioni per le tratte Sulmona-Pratola Peligna e Tagliacozzo-Avezzano».
PROPAGANDA - A parlare di «propaganda elettorale» è poi il consigliere regionale del M5S Giorgio Fedele, che ha sottolineato come «l'incontro si sia trasformato in una passerella pre-elettorale per il presidente Marsilio e il suo partito». La governance regionale, secondo il consigliere, «ha utilizzato il nome della Regione per mascherare i propri intenti propagandistici. Tutto studiato nel dettaglio al fine di strappare applausi tra gli intervenuti. Peccato che, dopo non molto, la sala si è svuotata perché evidentemente non tutti erano lieti di farsi prendere in giro». Anche Fedele torna sul tema dei finanziamenti e dei tagli, per i quali «non c'è stata fornita alcuna spiegazione valida perché, più semplicemente, sul piano tecnico non esiste» e «di fronte alla realtà dei fatti a Marsilio non resta che rifugiarsi nella propaganda ma a subirne le conseguenze sono, ancora una volta, i cittadini che vedono sfumare un'occasione irripetibile derivante dai fondi messi a disposizione dal Pnrr che avrebbero consentito di avviare un'opera a lungo attesa». L'opera è considerata strategica per tutto il territorio regionale, poiché prevede significativi interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico, suddivisi in più fasi e finalizzati a migliorare la mobilità tra Lazio e Abruzzo.
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