Data: 09/03/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Ferrovia da potenziare si mobilitano i sindaci. D’Annuntiis: «Servono altri fondi» Chiesto un incontro con Macello. Stanziamenti per la linea Adriatica, i problemi sulla tratta Roma-Pescara
L'AQUILA Il coro unanime dei sindaci abruzzesi che chiedono a gran voce un'accelerazione sul progetto di velocizzazione della tratta ferroviaria Pescara-Roma non sembra sbloccare la situazione di impasse degli ultimi mesi. Mentre i sindaci delle aree interne tornano a ribadire che non intendono indietreggiare sul progetto, il sindaco di Manoppello, Giorgio De Luca, chiede maggiore ascolto e attenzione per i territori interessati. Nel frattempo «la Regione sta lavorando sulle infrastrutture», come assicura il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale Umberto D'Annuntiis, che aggiunge: «Siamo in prima linea e su questo tema c'è grande attenzione, abbiamo già raggiunto obiettivi importanti».
Le iniziative principali che riguardano le infrastrutture ferroviarie in Abruzzo sono due: la Pescara-Roma, opera da 6,5 miliardi di euro considerata strategica per l'Abruzzo, e l'Adriatica. Sulla prima «si sta andando avanti, c'è un finanziamento parziale di un miliardo sui sei totali, ma è chiaro che ci vorranno altre risorse», spiega D'Annuntiis. Per quanto riguarda invece l'Adriatica «ci sono già state interlocuzioni e i primi stanziamenti, che prevedono l'arretramento della ferrovia da Alba Adriatica a Roseto e nella zona di Ortona, interventi importanti che hanno bisogno di tempo per essere realizzati - prosegue il sottosegretario - In più ci sono gli investimenti sulle ferrovie regionali: per esempio sulla Fossacesia-Castel di Sangro stiamo procedendo con interventi cospicui. Questi risultati sono arrivati grazie al riconoscimento del corridoio adriatico nelle Reti europee, non dimentichiamo che in passato questa via di comunicazione era considerata "minore" rispetto alle grandi vie».
AREE INTERNE - I primi cittadini delle aree interne restano in attesa dell'incontro con il commissario straordinario per il potenziamento della linea, Vincenzo Macello, calendarizzato per lo scorso 21 febbraio ad Avezzano e successivamente rimandato a causa del ritrovamento di un ordigno bellico che, proprio in quella settimana, ha reso necessaria l'evacuazione di ventimila cittadini. Da quanto appreso, nei prossimi giorni il vertice sarà nuovamente calendarizzato, intanto gli amministratori ribadiscono la loro posizione: «Non ci fermeremo - spiega al Messaggero il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, in prima linea su questo tema insieme ai primi cittadini di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, e di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio - A breve decideremo una nuova data per l'incontro con il commissario. È bene sottolineare che lo slittamento della riunione non ha inficiato minimamente la validità del battaglia che stiamo portando avanti ormai da tempo, perché per noi questa è un'opera strategica soprattutto per le aree interne, che vedono nel collegamento veloce con Roma una reale prospettiva di sviluppo».
MARSICA - I timori dei sindaci della Marsica e dell'area Peligna sono nati a inizio febbraio, dopo il primo incontro con Macello, quando - come denunciato dagli stessi amministratori - sono venuti a conoscenza che i fondi destinati alla tratta Avezzano-Tagliacozzo in realtà erano «stati trasferiti». Gli interventi di raddoppio, velocizzazione e upgrade consentiranno di diminuire i tempi di percorrenza dalle attuali 3 ore e 20 minuti a circa 2 ore e un incremento della capacità da 4 a 10 treni ogni ora sulle tratte oggetto di raddoppio, con possibilità di istituire servizi di tipo metropolitano tra Chieti e Pescara. Il sindaco di Manoppello, che nelle scorse settimane ha rivolto un invito al ministro alle infrastrutture e i trasporti affinché si rechi nei luoghi dove la nuova ferrovia dovrebbe passare, torna a chiedere maggiore attenzione e di non scavalcare gli interessi dei territori del pescarese e dell'area teatina. «Ben venga il raddoppio - dichiara De Luca - ma l'alternativa per noi resta il progetto di variante interporto. Si sta tenendo totalmente fuori il principio "Do No Significant Harm (Dndh), che prevede che gli interventi previsti dai Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) nazionali non arrechino alcun danno significativo all'ambiente.
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