Data: 24/02/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Domani i bus si fermano. Gli studenti sono tutelati. Lo sciopero del trasporto locale durerà 24 ore. Ma ci sono le fasce garantite Dalle 5 alle 8.30 e dalle 13 alle 15.30 i pendolari troveranno comunque i mezzi
AI centro della protesta di Cgil, Cisl, Uil e Faisa Cisal c'e il rinnovo del contratto di lavoro scaduto a dicembre 2017 - GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA TV SEI Domani il trasporto pubblico abruzzese si ferma e aderisce allo sciopero di 24 ore indetto dalle segreterie nazionali per il mancato rinnovo del contratto collettivo di lavoro scaduto a dicembre 2017.Nella tabella che pubblichiamo destra sono riportati tutti gli orari durante i quali le società del trasporto pubblico locale, dell'intera regione, dovranno comunque garantire il servizio. Si tratta infatti di fasce comprese tra le 5 e le 8,30 e le 13-15,30 per non far mancare il diritto al trasporto pubblico sia agli studenti sia ai lavoratori pendolari.Ma quali sono i motivi della protesta? Ce lo spiegano i sindacati di categoria con un articolato documenti sulle rivendicazioni non solo salariali del quale riportiamo i passaggi principali. «In un contesto di emergenza sanitaria e nel quale le aziende hanno fatto un uso abnorme di ammortizzatori sociali, il personale è stato oggetto di pesanti riduzioni salariali solo in minima parte compensate dal riconoscimento di una tantum di 680 euro per il triennio 2018-2020 di vacanza contrattuale (meno di 20 euro lorde al mese)», spiegano i segretari regionali Franco Rolandi di Filt Cgil, Andrea Mascitti di Fit Cisl, Giuseppe Murrini di Uiltratrasporti e Luciano Lizzi di Faisa Cisal, «un problema che si è maggiormente acuito anche a seguito dell'impennata dei costi energetici e conseguentemente dell'inflazione che hanno eroso ancora di più il potere d'acquisto dei salari».«Il tema delle risorse per la contrazione della domanda di mobilità», continuano i sindacalisti, «dovuta alle misure di contenimento per l'emergenza pandemica (mancati ricavi, rimborso titoli di viaggio, servizi supplementari), i tagli al settore operati ancora prima dell'emergenza sanitaria (rimborso accise, fondo copertura malattia, tagli al Fondo nazionale trasporti per defiscalizzazione abbonamenti), non possono e non devono essere pretesto per rinviare sine tempore la chiusura del contratto collettivo nazionale autoferrotranvieri-internavigatori anche in considerazione delle risorse pubbliche stanziate attraverso i vari provvedimenti legislativi, come l'ultimo Milleproroghe».E ancora: «Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile è stato più volte sollecitato in questi mesi», sottolineano le quattro sigle, «fino alla nota redatta dalle segreterie nazionali del 12 gennaio scorso, finalizzata a trovare un meccanismo con la conferenza Stato Regioni per vincolare parte delle risorse assegnate al settore per il rinnovo del contratto così come accadeva negli anni precedenti. Ed è per questo motivo che anche a livello regionale e territoriale stiamo sollecitando le istituzioni (Regione, Province, Comuni) ad adoperarsi fattivamente con il Governo rispetto alla necessità di implementare ulteriormente il fondo nazionale del trasporto e di chiedere soprattutto di riaprire le trattative sindacali per il rinnovo del contratto del trasporto pubblico locale su gomma». Si tratta della quinta azione di sciopero indetto per 24 ore.
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