Data: 06/01/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Divieti da oggi al 15 gennaio La guida alle nuove regole Si comincia con l'Epifania in zona rossa: è possibile ospitare in casa non più di due persone E tra 24 ore passiamo in fascia gialla rafforzata: bar e ristoranti aperti ma solo fino alle 18.
E domani ripartono elementari e medie Per le superiori si dovrà però attendere lunedì 11 gennaio. Il nodo trasporti È l'ultimo giorno di zona rossa, proprio come previsto dal Decreto Natale, che ha regolato queste settimane di festività dove l'Italia si è alternata tra giornate arancioni e rosse. L'Abruzzo domani torna in zona gialla, ma sarà una fascia con misure comunque più restrittive rispetto a quelle consuete, tant'è che si parla di zona gialla rafforzata. E quello di domani sarà anche il primo giorno di una serie di nuove regole fissate l'altra notte dal Consiglio dei ministri, che ci accompagneranno fino al 15 gennaio.OGGI. È un'Epifania in zona rossa, con regole che limitano le uscite. Dagli spostamenti al coprifuoco e fino alla visita parenti, è una stretta quella disposta dal governo per evitare che possa diffondersi il virus. Ecco perché è vietato ogni spostamento dentro e fuori dal proprio Comune, salvo che per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. E per spostarsi è necessaria l'autocertificazione. È consentito muoversi per far visita ai parenti ma a raggiungere le abitazioni private possono essere solo in due e una sola volta al giorno. Le persone che si spostano, comunque, possono portare con loro figli minori di 14 anni oppure disabili e non autosufficienti conviventi. Disposizione, questa, che trova conferme anche nel nuovo decreto-legge, il cui testo lo prevede nel periodo dal 7 al 15 gennaio, nei territori inseriti nella cosiddetta "zona rossa". Resta in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5 e rimangono chiusi bar, ristoranti oltre che tutte le attività dei servizi di ristorazione. Vengono consentite le consegne a domicilio e, fino alle 22, i servizi da asporto. Il decreto Natale prevede, inoltre, che nei giorni rossi rimangano chiusi anche i negozi ad eccezione di quelli che vendono generi alimentari e beni di prima necessità. Aperte edicole, farmacie e tabaccherie. Consentita l'attività motoria e sportiva individuale nei pressi della propria abitazione. Non mancheranno i controlli con sanzioni per chi viola le regole che vanno dai 400 ai mille euro.
LA ZONA GIALLA. Da domani l'Abruzzo torna in zona gialla, seppur in misura rafforzata con il divieto di spostamento tra regioni. Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri, prevede che per il periodo tra il 7 e il 15 gennaio ci sia il divieto su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma. Saranno riaperti bar e ristoranti ma fino alle 18, orario dopo il quale resta possibile la consegna a domicilio e l'asporto ma con il divieto di consumare cibo e bevande nelle adiacenze del locale. Gli spostamenti saranno liberi entro i confini regionali e fino alle 22, quando scatterà nuovamente il coprifuoco. Le misure si ripeteranno anche venerdì.
IL WEEKEND ARANCIONE. Poi ci sarà un nuovo cambio di colore: per il fine settimana si tornerà in fascia arancione con l'applicazione, di tutte quelle regole che abbiamo imparato a conoscere in queste settimane. Gli spostamenti permessi all'interno del proprio Comune, la nuova chiusura di bar e ristoranti ma l'apertura dei negozi. Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
LA PROSSIMA SETTIMANA. Da lunedì 11 gennaio scatta la divisione in fasce: le regioni quindi saranno suddivise nei diversi colori in base alle rispettive situazioni di rischio epidemiologico. L'Abruzzo dovrebbe tornare in zona gialla, ma per averne la conferma bisognerà attendere il report di venerdì, quando è previsto il nuovo monitoraggio. E sotto questo aspetto ci sono delle novità: dall'11, infatti, scatta la divisione in fasce con un Rt più basse: se è all'1 (e non più all'1,25) si entra in fascia arancione, se è all'1,25 (invece di 1,50) si entra in zona rossa. Riapriranno comunque anche le scuole superiori, con la didattica in presenza al 50 per cento. Un tema, questo, che ha creato un forte dibattito durante il Consiglio dei ministri dell'altra notte (vedi l'articolo a destra).
DOPO IL 15 GENNAIO. Non c'è ancora nulla di ufficiale ma sembra che possa essere introdotta una nuova area. Il governo, infatti, potrebbe istituire una «zona bianca» con il Dpcm in vigore dal 15 gennaio 2021. In questa nuova fascia di colore sarebbero aperti bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri, musei. Ma rimarrebbero comunque obbligatori la mascherina all'aperto e al chiuso, il distanziamento di almeno un metro tra le persone, il divieto di assembramento e l'obbligo di disinfettare le mani prima di entrare nei locali. Gli spostamenti potrebbero essere liberi e potrebbe anche essere rinviato l'orario del coprifuoco. Sarebbe un piccolo passo verso una maggiore normalità, ma entrare in zona bianca significherebbe avere un indice Rt sotto il valore dell'1. Al momento si tratta solo di un'idea che deve essere ancora valutata e soprattutto, ad oggi, un simile scenario per molte regioni alle prese con i contagi appare lontano.
E domani ripartono elementari e medie Per le superiori si dovrà però attendere lunedì 11 gennaio
PESCARA È stato uno dei temi principali su cui si è dibattuto l'altra notte nel corso del Consiglio dei ministri che, iniziato intorno alle 22 di lunedì, è terminato poco dopo mezzanotte e mezza. Ed alla fine sulla scuola è stata presa una decisione: da domani rientreranno in classe gli alunni della scuola primaria e delle scuole medie, mentre gli studenti degli istituti superiori abruzzesi torneranno a sedere nelle proprie aule a partire da lunedì 11 gennaio. Per questi ultimi la didattica in presenza sarà al 50 per cento.
POSIZIONI CONTRASTANTI. La politica si è divisa sulla ripresa della didattica in classe. Posizioni contrastanti che hanno infuocato il Cdm al termine del quale è stata trovata la quadra. Che in parte accontenta anche il governatore Marco Marsilio, il quale poche ore prima dello stesso Consiglio dei ministri, dichiarava che l'Abruzzo era pronto a riaprire le scuole. Sarà così domani per scuole elementari e medie, ma il vero nodo riguarderà gli istituti superiori.
«SIAMO PRONTI». La dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, Antonella Tozza, mette in risalto il lavoro svolto in quest'ultimo periodo: «Si è lavorato in maniera solerte con i tavoli prefettizi di tutte le province per definire i piani di rientro». E l'Abruzzo, secondo la dirigente era pronto per riaprire nella giornata di domani: «Sono state prese altre decisioni, ma d'altronde si tratta di uno slittamento di solo qualche giorno. Inizieremo l'11». Poi ringrazia «i prefetti ed i dirigenti degli uffici scolastici provinciali per l'ottimo lavoro svolto». Gli stessi prefetti hanno coordinato i tavoli a cui partecipano enti locali, rappresentanti delle aziende di trasporto pubblico e dirigenti dei uffici scolastici territoriali (in Abruzzo sono tre: L'Aquila, Pescara-Chieti e Teramo).
NODO TRASPORTI. Il tema mobilità è uno dei principali legati alla riapertura degli istituti superiori. Ma Max Di Pasquale, direttore di Tua, spiega il lavoro svolto dal servizio di trasporto unico abruzzese per preparare la "ripartenza". «C'è stato da subito l'impegno a trovare la giusta quadra coordinando tutte le uscite di tutti gli istituti scolastici con il servizio di trasporto pubblico», afferma il direttore. È previsto un modello che si articola sullo scaglionamento degli ingressi e delle uscite ma «si conta anche sul senso civico degli studenti, ai quali si chiede di comportarsi come giovani adulti». E quindi a loro, ad esempio, si lancia l'appello a salire sul mezzo all'orario a loro destinato, per evitare di andare ad affollare le corse successive. Poi alcuni numeri: «Copriremo 15mila chilometri in più di corse correlate alla sola gestione dell'emergenza Covid». Il tutto con una nuova organizzazione del servizio che prevede l'utilizzo di vettori privati. Ed ancora «si parla di circa 150 corse scolastiche aggiuntive», afferma Di Pasquale. «È un impegno importante, gli uffici hanno lavorato duramente in queste settimane». Poi conclude: «I primissimi giorni verranno monitorati i risultati per apportare provvedimenti correttivi qualora si rendessero necessari».
LA PROTESTA. Ma dai sindacati arrivano le perplessità. Davide Desiati, della Cisl Scuola Abruzzo-Molise invoca un ulteriore rinvio del rientro in presenza «di almeno un mese in attesa che il numero complessivo di contagi scenda complessivamente». Secondo il rappresentante sindacale al momento in Abruzzo non ci sono le condizioni per un rientro in classe: «I problemi sono irrisolti», afferma, parlando di quello che potrebbe avvenire prima e dopo le lezioni. E inoltre «nella scuola si è fatto il possibile per far rispettare il distanziamento ma poteva essere fatto molto di più». Un esempio? «C'è stata una limitata risposta in termini di organici, nell'ordine del 50% delle reali necessità delle scuole. Di fatto poi non è stata superata una situazione storica con cui noi abbiamo a che fare e che riguarda le cosiddette "classi pollaio"». Aule cioè troppo piccole per poter ospitare il numero di studenti che solitamente compongono le classi. L'altro problema è quello dei trasporti: «È un grosso problema», conclude facendo l'esempio delle pensiline. «I terminal sono inadatti per l'attesa degli autobus, soprattutto in inverno. I ragazzi si assembreranno nelle poche pensiline, in quei pochi ripari che ci sono nei terminal».
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