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Data: 27/08/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Di Maio-Zingaretti: avanti col Conte bis. Ma sui ministri è lite. Di Maio chiede l’Interno e di restare vicepremier. La chiusura di Zingaretti

Numeri blindati in Parlamento con sinistra, radicali e centristi


ROMA Nella notte della grande trattativa M5S-Pd passa il sì a Giuseppe Conte presidente del Consiglio, ma restano distanze sulla divisione dei ministeri e sul commissario all'Unione europea. L'incontro decisivo parte dopo cena, alle 9 di sera, quando nella stessa stanza si chiudono Conte, Di Maio, Zingaretti e Orlando. Bisogna fare presto, perché il Colle sta aspettando e oggi riprendono le consultazioni.
TIMELINEAll'ultimo confronto si era arrivati dopo un primo faccia a faccia. Rivediamo la timeline della giornata. Alle 18 Nicola Zingaretti entra a Palazzo Chigi e va da Luigi Di Maio. I veleni, fino a qualche ora prima, parlavano del Capo di politico M5S pronto a incontrare Salvini, per un incredibile ritorno della maggioranza giallo-verde. Ma la realtà prende un'altra direzione. Le basi per un futuro governo che metta insieme dem e pentastellati vengono poste nei venti minuti dell'incontro tra Di Maio e Zingaretti. C'è una scadenza: il Quirinale, oltre a fissare il calendario del secondo giro di consultazioni tra oggi e domani, aveva già fatto sapere che per le 19 aspettava una risposta. Quando il segretario del Pd esce da Palazzo Chigi e torna al Nazareno, atterra l'aereo del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ritorno da Biarritz, dove ha partecipato al G7. Fonti Pd fanno sapere: «Non si è sciolto il nodo della premiership. Dopo un primo incontro interlocutorio tra Zingaretti e Di Maio il confronto prosegue e alle 21 è previsto un nuovo incontro del Pd con il M5S. Parteciperanno Zingaretti con il vicesegretario Andrea Orlando per il Pd e il premier Conte con Luigi Di Maio per il Movimento 5 Stelle». Salta tutto? No, al contrario. Gli equilibri sono delicatissimi, lo scenario e gli attori sono inediti. Il fatto però che i dem accettino di incontrare Conte fa pensare che siano pronti a digerirlo come premier, le caselle ancora da riempire sono tutte le altre. Zingaretti attorno alle 19.30 esce dalla sede del Pd del Nazareno e parla con i giornalisti: «Il confronto è partito per dare un governo a questo Paese». Appare evidente che l'intesa è a un passo. E il Movimento 5 Stelle? La notizia del giorno è che l'accordo con il Pd con Conte presidente sarà sottoposto al voto della piattaforma Rousseau. Un passaggio anomalo: avverrà 24 ore prima delle consultazione al Colle (la delegazione pentastellata è attesa per domani alle 19). Per tenere insieme le diverse anime dei 5 Stelle, serve la benedizione del voto di Rousseau. Nota a margine: nel Movimento chi è favorevole all'intesa con i dem vede nel ricorso a Rousseau un trappolone per fare saltare tutto. L'hanno deciso i vertici del Movimento, insieme a Casaleggio, che in queste ore convulse è sceso a Roma. Mettiamo indietro le lancette. Sono le 15.30 - due ore e mezza prima dell'incontro con Zingaretti -, in una casa in centro, assediata da telecamere e giornalisti, si vedono Casaleggio, Nicola Morra («è una bella giornata» dice), i capigruppo Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, il socio di Rousseau Massimo Bugani e il ministro Alfonso Bonafede, fedelissimo di Di Maio. Il vertice viene concluso alle 18.30, ma Di Maio se ne va prima, per incontrare Zingaretti. Il problema non è più chi fa il presidente del Consiglio, ci si arena sui ministri: Luigi Di Maio continua ad alzare la posta, chiede il Viminale per sé e per il Movimento 5 Stelle il posto di commissario europeo, malgrado la concessione del Pd. Ultime schermaglie nella notte, all'orizzonte c'è il nuovo inedito governo rosso-giallo.

 

Numeri blindati in Parlamento con sinistra, radicali e centristi

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