TRASPORTIPESCARA «Neanche una organizzazione mafiosa ha ricevuto le attenzione riservate alla nostra società dalle prefetture, le Asl, i carabinieri, i vigili del fuoco, gli ispettorati del lavoro. Persino la polizia stradale ha fermato 60 volte i nostri mezzi ma senza segnalare nulla di rilevante. Ora basta, non è possibile vedere un caso Rigopiano ovunque». E' duro lo sfogo del presidente di Tua, Gianfranco Giuliante, dopo uno scontro con i sindacati del settore trasporti che avrebbe portato a una serie di denunce nei confronti dell'azienda, e alle relative ispezioni presso le varie sedi di Tua: Avezzano, L'Aquila, Chieti, Pescara, Lanciano, nonché a bordo degli stessi mezzi pubblici. Giuliante informa che proprio nella giornata di ieri ha respinto le dimissioni di tre dirigenti che ricoprivano incarichi concernenti la sicurezza, l'ambiente e l'attività di prevenzione.
Nei giorni scorsi i tre si erano presentati nel suo ufficio allargando le braccia: «Mi hanno segnalato spiega Giuliante di essere stati oggetto di ripetuti attacchi da parte sindacale, che dal 28 maggio a oggi si sono tradotti in altrettante sollecitazioni di ispezioni alle autorità e agli enti preposti. Tutti i controlli si sono però conclusi con semplici raccomandazioni, alle quali l'azienda si è prontamente adeguata». Ma evidentemente non è bastato. I responsabili aziendali di Tua temono infatti di potersi ritrovare al centro di azioni penali a causa del clima da caccia alle streghe scatenato dai sindacati, anche se nel respingere le loro dimissioni Giuliante fa un altro passaggio: «Ho richiesto un'aggiornata e puntuale elencazione delle eventuali criticità strutturali dei diversi siti, per lo più datate, sollecitando un ulteriore sforzo per la rapida definizione delle situazioni meno compromesse. Per le altre assicura il presidente di Tua - , a meno che non vengano proposte soluzioni alternative immediatamente attuabili, si provvederà alla temporanea chiusura dei siti».
Franco Rolandi, segretario generale della Filt Cgil AbruzzoMolise, fa però sentire un'altra campana: «Il presidente di Tua è convinto che da parte nostra ci sia premeditazione politica. In realtà noi stiamo solo facendo il nostro dovere. Le prime denunce risalgono alla fine di febbraio, quando le sanificazioni e la igienizzazione dei mezzi e dei locali, piuttosto che la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, erano ancora del tutto sconosciute. E' vero precisa il sindacalista che da tutte e quattro le province in cui opera Tua sono partite denunce circostanziate, ma questa è la diretta conseguenza di un'azienda che si è chiusa a riccio da tempo, preferendo la propaganda e le telecamere per immortalare la sanificazione dei mezzi. In realtà incalza il segretario della Filt i fatti sono ben diversi da quelli che si vorrebbe rappresentare all'opinione pubblica».
Intanto Giuliante, tornando a chiedere collaborazione alle parti sociali, sottolinea la eccezionale situazione del momento segnata dall'emergenza sanitaria: «Si stanno facendo sforzi enormi e questa presidenza non intende assumersi responsabilità ulteriori, né può chiedere ai propri dirigenti di farsene carico. Men che meno accettare che i lavoratori non vengano tutelati nei luoghi dove svolgono la propria attività».