La partenza da Pescara era prevista alle 8.20, ma l'arrivo a Bergamo è avvenuto solo venti minuti alle 13. Il conto delle ore potrebbe far pensare a un viaggio su gomma. Invece, si tratta del tempo che circa 200 passeggeri Ryanair hanno dovuto attendere per raggiungere la meta. La mattinata di disagio all'Aeroporto d'Abruzzo è stata quella di lunedì, quando decine di pendolari tornano in Lombardia per una nuova settimana di lavoro. Da programma, i passeggeri avrebbero dovuto atterrare allo scalo di Bergamo alle 9.30, ma il volo è decollato da Pescara solo dopo le 11.20, con circa tre ore di ritardo. I clienti della compagnia aerea, nel frattempo, attendevano speranzosi e innervositi, domandandosi il perché del mancato imbarco. Da quanto trapelato, dietro il ritardo vi sarebbe un probabile guasto tecnico dell'aeroplano: il Boeing 738 avrebbe avuto un problema già dall'inizio della mattina, attardandosi fin da subito nelle operazioni propedeutiche al decollo. Ovviamente, l'inatteso cambio di programma ha mandato a monte i piani di molti passeggeri, causando un domino di disagi. Tuttavia, gli sfortunati clienti Ryanair possono consolarsi, poiché, in base alle leggi europee, hanno diritto a 250 euro di rimborso, un prezzo ben superiore a quello del biglietto. In base al regolamento comunitario 261/2004, infatti, all'interno dei territori europei è previsto un risarcimento in caso di disservizi aerei, che in caso di voli nazionali, scatta in caso il ritardo superi le tre ore. Dunque, i passeggeri del volo in questione hanno diritto alla somma solo per una manciata di minuti. «La compensazione pecuniaria spetta quando vi è responsabilità da parte del vettore aereo - spiegano dalla claim company ItaliaRimborso -. Quindi non devono esserci circostanze eccezionali, quali scioperi e maltempo: in questi casi, infatti, sono previste altre forme di rimborso, ma non la compensazione in soldi. Nell'ultimo mese, compagnie come Ryanair hanno aumentato il numero delle tratte e, contestualmente, sono aumentati anche i disservizi». Il rimborso è ottenibile rivolgendosi alle compagnie specializzate, all'associazione dei consumatori, a un avvocato o direttamente alla compagnia aerea.