Data: 07/09/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Dal deficit almeno 12 miliardi sul tavolo anche il taglio Irpef. I progetti in cantiere: costo del lavoro ridotto di 5 miliardi o aliquote fiscali giù di due punti
ROMA Il tempo stringe. Il neo ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ormai è già impegnato a tempo pieno al Tesoro. Ieri ha visto il premier Giuseppe Conte per fare il punto sulle prossime tappe, che appaiono forzate, per arrivare alla manovra. Il percorso sarà condiviso. A Palazzo Chigi, per discutere delle questioni economiche, nascerà una sorta di cabina di regia politica, della quale faranno parte oltre a Conte e Gualtieri, anche Luigi Di Maio e Dario Franceschini. Un modo non solo per coordinare il lavoro, ma per avere un controllo reciproco sui dossier più scottanti. La prima tappa di avvicinamento alla manovra, sarà quella che lo vedrà impegnato Gualtieri venerdì e sabato della prossima settimana prima all'Eurogruppo e poi all'Ecofin. Un passaggio cruciale. Anche perché per scrivere la prossima legge di bilancio il governo Conte bis punta molto sugli spazi di defict che la nuova Commissione europea concederà all'Italia. Bruxelles ha già preso contatti con il Tesoro dove gli uffici tecnici da diverse settimane ragionano su tagli e coperture. Fonti alle prese con questo delicato dossier spiegano che l'Europa, a fronte di impegni chiari sulle riforme da parte del nuovo esecutivo è pronta a concedere una generosa flessibilità. Di più: ci sarebbe già un accordo per riconoscere un margine di deficit dello 0,5% sul Pil, che andrebbe ad aggiungersi alla quota dello 0,18%, già previsto per interventi contro il dissesto idrogeologico e il Ponte Morandi di Genova, e già utilizzato lo scorso anno. Del resto il deficit indicato lo scorso aprile nel Def dal governo, è del 2,1%. Un numeretto scritto prima della manovra correttiva adottata a giugno. Adesso il deficit viaggerebbe sotto l'1,6%. Insomma, solo confermandolo al 2,1% si libererebbero le risorse necessarie. Nero su bianco i numeri saranno scritti nel quadro programmatico della prossima Nota di aggiornamento del Def, che disegnerà i confini finanziari entro i quali Gualtieri potrà muoversi. La Nota dovrà essere approvata entro il 27 settembre, ma al Tesoro sono sicuri di poter contare su almeno 12 miliardi di maggior deficit. In pratica un terzo delle coperture necessarie. La manovra, infatti, dovrebbe viaggiare sui 35 miliardi. Sul lato delle risorse, il governo potrà contare anche su un risparmio della spesa per interessi (3 miliardi), su taglio delle agevolazioni fiscali (2 miliardi), e su altri 5 miliardi di tagli alla spesa già programmati dal predecessore di Gualtieri, Giovanni Tria. Quest'ultimo avrebbe anche consegnato al Colle una traccia di manovra lasciata in eredità al nuovo governo. |
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