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Data: 20/10/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

D’Eramo, Bellachioma Marsilio e D’Alessandro: l’Abruzzo dei due Matteo A Roma o alla Leopolda. Ma fa notizia una frase del governatore Dal palco dice che il popolo non avrebbe mai votato Mattarella

Forse Marsilio poteva risparmiarsi quella frase contro Mattarella che ha scatenato reazioni più della notizia del viaggio a Roma o Firenze della politica abruzzese sulle orme dei due Matteo.


Parla Luigi D’Eramo: «Una grande manifestazione di popolo, dell'orgoglio italiano contro il governo dell'inciucio, del palazzo e delle tasse. Stiamo andando a Roma per sostenere l'azione e la proposta politica di Salvini». Così il deputato e commissario regionale della Lega, mentre viaggiava su uno dei 26 autobus che hanno portato da Salvini il popolo dei leghisti abruzzesi per partecipare alla manifestazione contro il governo e la manovra. «La presenza di Casapound e il saluto romano? La piazza è aperta a tutti coloro che vogliono contestare il governo e che vogliono appoggiare l'azione della Lega. Fare riferimenti a ideologie ormai fuori tempo non appartiene a questa manifestazione, noi vogliamo parlare di cose concrete come la sicurezza, il lavoro, la difesa dei confini, cambiare questa Europa che non ci piace, il turismo, le pensioni, il sostegno alle famiglie e alle imprese », ha sottolineato il successore di Giuseppe Bellachioma alla guida della lega Salvini Abruzzo. Ma non è stato un leghista a fare notizia. «Pochi hanno il coraggio di sfidare una piazza così grande e noi oggi abbiamo vinto questa sfida», ha esordita il governatore d’Abruzzo, Marco Marsilio, di FdI, dal palco di piazza San Giovanni. «Sono qui con migliaia di abruzzesi e centinaia di migliaia di italiani, da nord a sud, orgogliosi con le loro bandiere, di partito e di Regione. Raccogliamo l'invito di Salvini, perché dobbiamo lavorare assieme. È l'unica speranza che abbiamo di vincere». Ed ecco la frase che ha scatenato reazioni: «Per questo dobbiamo poter eleggere direttamente il Presidente della Repubblica. Se fosse stato così non avremmo avuto Scalfaro, Napolitano e Mattarella». Apriti cielo! «Il presidente della Regione Abruzzo si scusi per l’infelicissima frase che ha pronunciato dal palco: “Se avesse votato il popolo italiano non avremmo avuto Mattarella alla Presidenza della Repubblica”. La piazza può provocare toni comizieschi, ma chi riveste un importante ruolo istituzionale ha il dovere, nel dire quello che pensa, di pensare sempre a quello che dice», afferma Michele Fina, segretario del Pd Abruzzo. «Le parole di Marsilio su Mattarella sono un grave scivolone istituzionale e dimostrano ancora una volta che è un amministratore assente, che non ha chiara la differenza che passa tra l’essere Presidente della Regione Abruzzo e il componente della segreteria del partito della Meloni. Si scusi con il presidente che ci rappresenta tutti e che lui solo qualche giorno ha accolto e accompagnato durante la visita istituzionale a Tagliacozzo», rimarca Silvio Paolucci, capogruppo regionale del Pd. «E si scusi anche con gli abruzzesi, che hanno bisogno di qualcuno che si occupi dei loro problemi e non di un presidente che crea tali imbarazzi », aggiunge il Dem. Ma spostiamoci alla Leopolda dell’altro Matteo. In cento, guidati da Camillo D’Alessandro, sono partiti dall'Abruzzo per raggiungere Renzi che ha tenuto a battesimo il simbolo di Italia Viva. Dalla Leopolda arriva anche l'annuncio del deputato abruzzese D’Alessandro: «Lunedì 4 novembre il ministro dell'agricoltura, Teresa Bellanova, sarà in Abruzzo, incontreremo il mondo agricolo e tanti cittadini. Sono già molti i comitati nati in Abruzzo, molti gli amministratori locali, ma da oggi se ne parla, perché da oggi, alla Leopolda, abbiamo costituito la casa comune. Nei prossimi giorni», conclude D’Alessandro, «presenteremo i nostri gruppi consiliari all'Aquila, Chieti, Lanciano, Vasto, San Giovanni Teatino, Sulmona, San Salvo, Ortona, Avezzano per partire. E in tanti stanno già arrivando».


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