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Data: 01/03/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

D'Amico: sono fondi restituiti, non concessi La Pescara-Roma riaccende lo scontro, in campo Pd, M5S, Azione e SI

PESCARA Per il centrosinistra doveva essere il giorno della risposta. Quello buono per annunciare l'arrivo in Abruzzo di Pier Luigi Bersani, il 6 marzo, e di Elly Schlein e Stefano Bonaccini, insieme a Pescara il 7 marzo, per Luciano D'Amico e contro il centrodestra di Marco Marsilio che, il 5 marzo, sul palco di piazza Salotto, schiera l'artiglieria pesante: Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini, Maurizio Lupi e Lorenzo Cesa. Ma la riunione del Cipess che ha rifinanziato il treno veloce sulla linea Pescara-Roma e le immediate dichiarazioni trionfalistiche del centrodestra, hanno imposto una strambata repentina che ha stravolto il programma del centrosinistra trasformando la giornata degli annunci in un ring elettorale.«NON È COSÌ» Una chiamata alle armi con una adesione massiccia, partita subito dopo la dichiarazione di Luciano D'Amico, candidato presidente del Patto per l'Abruzzo, che è salito in cattedra per sottolineare che: «Sono fondi restituiti all'Abruzzo, e non concessi da Meloni a Marsilio». Ed ha aggiunto, senza perdere il suo stile politicamente sobrio, «mi auguro che questa opera si faccia davvero, nel più breve tempo possibile». A lui però sono seguiti altri commenti, corrosivi per non dire altro, a cominciare da quello di Carlo Calenda. «NESSUNO CI CREDE PIÙ»«Le ferrovie che compaiono e scompaiono a seconda del ciclo elettorale rappresentano uno dei tanti scandali italiani. Tra l'altro a queste prese in giro non crede più nessuno». Così ha detto il leader di Azione. Ma è solo l'inizio.«UN TAGLIA E CUCI»È sferzante anche Michele Fina: «Una vecchia e stantia tecnica della peggiore politica è quella di asfaltare le strade nei pressi delle abitazioni degli elettori a pochi giorni dalle urne. In Abruzzo siamo arrivati a questo punto: dopo cinque anni di nulla, il governo a dieci giorni dal voto stanzia risorse e promette opere. Anzi fa di peggio: dopo aver tagliato fondi per la ferrovia Roma Pescara pari a 1,5 miliardi, stanzia 700 milioni che spettavano comunque all'Abruzzo e pretende dagli abruzzesi anche gli applausi. Non si trovano parole per commentare adeguatamente», ha sentenziato il senatore del Pd.«ORA HANNO PAURA»Anche i Verdi hanno risposto alla chiamata alle armi: «Meloni ha trasformato il Cipess in uno strumento per la campagna elettorale di Marsilio, detto l'uomo dei tre mari», ha esordito Angelo Bonelli, «la premier ha presieduto la riunione interministeriale proprio insieme al presidente della regione ricandidato per annunciare che si farà la ferrovia Roma-Pescara dopo che, pochi mesi fa, l'avevano definanziata dal Pnrr. L'uso spregiudicato che fanno delle istituzioni a fini elettorali promettendo a 10 giorni dalle elezioni mari e monti (anzi tre mari) è vergognoso. Fanno così perché hanno paura di perdere e usano la propaganda per raggirare i cittadini», le parole del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Italiana. «I SOLDI DEL MONOPOLI»Il tema della "paura" torna anche nelle parole dei 5 Stelle: «È chiaro ormai che sull'Abruzzo il tandem Meloni-Salvini inizia ad avvertire svariati tremolii di paura. E così, ecco la pubblicità ingannevole sulla tratta ferroviaria Roma-Pescara, opera sulla quale il governo fa il gioco delle tre carte da un anno e mezzo», ha affermato Gabriella Di Girolamo, «praticamente ci stanno ridando risorse che loro stessi avevano tolto a due lotti già finanziati. Ma ci sarebbero anche gli altri lotti di cui non si sa nulla e sui quali Salvini da un anno e mezzo tace. Gli abruzzesi non meritano certe prese in giro patetiche. La verità è che tanto Meloni quanto Salvini sono ben consapevoli dei disastri della giunta Marsilio, e intravedendo fantasmi che aleggiano sul 10 marzo, si mettono a fare i venditori di pentole con slogan indegni, giocando con i fondi pubblici come se fossero soldi del Monopoli. Gli abruzzesi non hanno la mosca al naso», ha infine esclamato la senatrice sulmonese dei 5 Stelle. LA FUGA IN AVANTIE sotto traccia continua anche la competizione interna al centrodestra con la Lega che ieri è scattata in avanti per intestarsi il raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara. «È un passo fondamentale per il celere avvio dei lavori così come auspicato da Matteo Salvini». Che proprio domani sarà ad Avezzano per illustrare gli impegni del governo in Abruzzo. Un annuncio arrivato mentre la premier Giorgia Meloni stava ancora presiedendo il Cipess e Marsilio sedeva allo stesso tavolo romano. Ma queste sono storie di un'altra parrocchia.


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