Data: 28/09/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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D'Amico: «Andiamo al voto con un patto per l'Abruzzo» D'Amico, già presidente della società regionale del trasporto pubblico (Tua) ed ex rettore dell'Università di Teramo, ieri ha presentato la sua candidatura a Pescara
«Non possiamo perdere questo treno dello sviluppo, non ce ne sarà un altro» L'AQUILA Affrontare le questioni legate alla salute, lavorare per una maggiore attrattività industriale del territorio, offrire opportunità concrete ai giovani: sono questi alcuni dei punti al centro del «cambio di passo» proposto e auspicato da Luciano D'Amico, candidato presidente di Abruzzo insieme, la coalizione che sfiderà il centrodestra di Marco Marsilio nella prossima tornata elettorale, in programma a marzo 2024. D'Amico, già presidente della società regionale del trasporto pubblico (Tua) ed ex rettore dell'Università di Teramo, ieri ha presentato la sua candidatura a Pescara, alla sala Favetta del Museo delle genti d'Abruzzo. Il candidato ha esordito ringraziando «le associazioni, il civismo e le forze politiche che compongono la coalizione», tendendo la mano anche ad altre alleanze: «L'auspicio è che presto ulteriori forze riformiste si uniscano alla coalizione: la pluralità è la ricchezza del progetto politico che andremo ad elaborare, perché dal confronto sono certo che deriverà un programma di governo che riuscirà ad essere apprezzato e approvato dagli abruzzesi. Un patto per l'Abruzzo da scrivere ascoltando le cittadine e i cittadini, con cui cercheremo di far tornare l'Abruzzo ai tassi di sviluppo che merita, che sia all'altezza dell'entusiasmo che ho già iniziato a riscontrare», ha sottolineato D'Amico.
SOSTEGNO - A sostenere l'ex rettore ci sono il Pd, M5S, Italia viva che correrà insieme a Socialisti e + Europa, Demos, i civici di Polis, Sinistra italiana, Articolo uno ed Europa verde. Al momento resta alla finestra Azione: dopo lo scatto in avanti con la proposta di candidare l'ex parlamentare Carlo Costantini, che non è andata giù alle forze di Abruzzo insieme, il segretario regionale del partito di Carlo Calenda, il deputato Giulio Cesare Sottanelli, si è chiuso in silenzio stampa. Nel suo intervento, D'Amico ha parlato dell'Abruzzo come di una «regione in bilico tra il conseguimento di una capacità di sviluppo in grado di autoalimentarsi e un grave arretramento». Il tutto in un momento storico che richiede «sfide di carattere epocale, che coinvolgono in primo luogo la rivoluzione dei sistemi di produzione, una riallocazione delle capacità produttive - ha aggiunto il candidato presidente - Non possiamo perdere questo treno: 150 anni fa il Mezzogiorno perse quello dello sviluppo industriale e da allora non abbiamo fatto che rincorrere le possibilità di crescita e di sviluppo. Oggi non possiamo permettercelo. Si tratta di sfide che, se da un lato minacciano ciò che siamo, dall'altro offrono scenari di opportunità impensabili». L'ex rettore ha sottolineato «l'innovatività di metodo della coalizione» e ha posto la visione alla base del lavoro di elaborazione dei prossimi mesi: «I bisogni della nostra regione vanno affrontati in una prospettiva nuova. La salute in primo luogo va immaginata in modo globale. Dobbiamo affrontare le gravi difficoltà che attanagliano la sanità abruzzese».
CLIMA - Mentre in casa centrosinistra il clima sembra più disteso rispetto ai mesi scorsi, c'è maretta nel centrodestra. La Lega richiama gli alleati dopo la fuga dal partito di Matteo Salvini di molti tra gli eletti dell'ultima tornata elettorale, mettendo in guardia anche gli esponenti che sarebbero prossimi al cambio di casacca: «Bisogna stare molto attenti ai furbetti dell'ultimo minuto che, in forza della fiducia degli elettori e delle comunità politiche che lo hanno eletto, ha ricoperto ruoli apicali in questo mandato ha assunto responsabilità maggiori rispetto a ogni altro eletto e pertanto non avrebbe dovuto mettere in cattiva luce la credibilità dell'intera coalizione - ha precisato il portavoce regionale del Carroccio, Francesco De Santis - La Lega Abruzzo rispetta i propri impegni di coerenza con gli elettori e con i propri sostenitori e per questo sottolinea nuovamente che non accetterà candidature da parte di componenti della Giunta regionale, che hanno tradito il proprio patto con l'Abruzzo, in nessuna delle liste che formeranno la coalizione».
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