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Data: 05/09/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Cura Abruzzo, bocciatura bis. Sospiri: cavilli, i fondi ci sono È il secondo stop dopo le prime contestazioni che avevano prodotto una serie di correttivi Secondo il governo manca la copertura economica per micro-credito e Compra Abruzzo

L'AQUILA Il Consiglio dei ministri impugna il Cura Abruzzo 1 e invia gli atti alla Corte costituzionale. Un secondo stop, dopo le prime contestazioni che avevano prodotto una serie di correttivi da parte dell'esecutivo regionale, che innesca un nuovo scontro tra governo Conte e Regione Abruzzo del governatore Marco Marsilio. Le modifiche apportate a due articoli della legge, approvata il 6 aprile scorso con varie misure di sostegno economico per affrontare la crisi economica legata al coronavirus, e relativi in particolare al micro-credito e al Compra Abruzzo, secondo il governo risultano «privi di copertura finanziaria». Non la pensa così il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri: «Il Consiglio dei ministri ha ritenuto non sufficienti i chiarimenti. Se ci sono altri correttivi da fare, li faremo, ma le risorse sono disponibili e i fondi in capo ad Abruzzo Sviluppo».
MANCATE COPERTURE. Il Consiglio dei ministri ha contestato, in particolare, due passaggi della legge regionale 16, approvata il 6 luglio scorso, che ha apportato modifiche alla legge 9 su "Misure straordinarie ed urgenti per l'economia e l'occupazione connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19". La norma era già stata impugnata nella prima stesura, con la richiesta di un correttivo che, però, non ha avuto il lasciapassare dal Consiglio dei ministri, in quanto «l'integrazione della delibera regionale, che quantifica le risorse destinate al rifinanziamento del Fondo per il microcredito, non consente di individuare puntualmente la copertura finanziaria delle disposizioni ivi previste e costituisce un contrasto con l'articolo 81, terzo comma della Costituzione». Impugnato anche il comma del Cura Abruzzo 1 che prevede che «la giunta regionale, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale, promuove iniziative Compra abruzzese finalizzate ad incentivare l'offerta e l'acquisto dei prodotti del territorio regionale». Anche in questo caso, secondo il Cdm, «non sono forniti idonei elementi informativi che dimostrino l'assenza di oneri».
«ANDIAMO AVANTI». I fondi per il micro-credito ammontano a 9 milioni, con prestiti senza interessi, da restituire in cinque anni. «Non si tratta di una bocciatura», fa presente Sospiri, «il bando non è stato ancora emesso: è un'iniziativa di variazione di bilancio di giunta regionale. Per noi non c'è nulla da chiarire. In ogni caso, abbiamo un consiglio regionale il 15 settembre e valuteremo l'opportunità di fornire altri chiarimenti». Sospiri evidenzia «la presenza delle necessarie coperture economiche. I fondi sono in capo ad Abruzzo Sviluppo: la contestazione è speciosa, inconsistente. Sono cavilli. La legge era passata, poi il governi ci ha ripensato. Se non si comprende il momento fallisce la nazionale, non solo l'Abruzzo. Forse qualcuno non se ne rende conto».
ALL'ATTACCO. Immediata la reazione dell'opposizione. Il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Silvio Paolucci, parla di «norma che già aveva avuto l'alt in prima stesura, con la richiesta di un correttivo che, però, è stato anch'esso bocciato. Davvero incapaci di governare bene: in questo modo faranno perdere altro tempo ai destinatari che aspettano le risorse, in un momento di piena crisi economica e sociale. La legge era stata già osservata una volta e avrebbe dovuto essere corretta in maniera spedita e definitiva». Critica anche la posizione di Sara Marcozzi, capogruppo 5 Stelle: «Ormai non ci stupiamo più dell'approssimazione con cui la giunta abruzzese governa la Regione», dice l'esponente M5S, «viene da pensare che gli errori siano voluti e finalizzati a non stanziare le risorse promesse agli abruzzesi. Questa seconda impugnativa porterà a una terza scrittura del solito testo, caso più unico che raro, con ulteriori, intollerabili ritardi».

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