L'AQUILA Non è stata una buona giornata quella di ieri sul fronte coronavirus. Stavolta all'aumentare dei casi positivi, che possono essere indice di una migliore ricerca degli stessi, non ha fatto da contraltare la riduzione dei ricoveri che era stata osservata nell'ultimo periodo. Il che lascia presagire un ulteriore dilatarsi dei tempi di chiusura della curva abruzzese. Va precisato che al momento non vi sono ritardi nell'esame dei tamponi. I casi a rischio considerati urgenti vengono analizzati immediatamente, anche in 90 minuti. Ci sono poi i soggetti asintomatici e non considerati a rischio, sottoposti a test in via esclusivamente precauzionale: in tal senso si stanno analizzando oggi i tamponi eseguiti otto-dieci giorni fa, sempre in base a quanto previsto dalle linee guida. E' in arrivo un macchinario, a Pescara, che consentirà di esaminare 2.400 test in 24 ore. Ieri sono stati registrati 106 nuovi casi, a fronte di un record di tamponi esaminati, ben 1.101 (dai 300 circa delle prime settimane). La percentuale di contagi si è attestata al 9,6%, in linea con quella del giorno precedente (83 su 833, il 10%). Quello che è cambiato, e che va riferito in particolare alla specifica situazione che si è registrata a Ortona, dove è scoppiato un focolaio ospedaliero, è il numero dei ricoveri. Complessivamente quelli ordinari sono cresciuti di 10, da 305 a 315, dopo sette giorni calo consecutivi. E sono proprio i dati di Chieti a modificarsi con più evidenza, essendo passati da 77 a 91, +14. Si conferma il buon andamento nel Pescarese (-8 ricoveri) e nell'Aquilano (-2), mentre nel Teramo c'è stata una crescita di sei unità. Situazione praticamente invariata nelle terapie intensive: i pazienti critici sono 54, in crescita di uno (a Teramo). I casi totali, in regione, sono arrivati a 2.120. Ci sono ulteriori 8 decessi: una 80enne di Atri, un 78enne di Giulianova, un 65enne di Teramo, un 85enne di Spoltore, una 96enne di Montesilvano, un 66enne di Chieti, una 88enne di Roccaspinalveti, un 70enne di Manoppello. Salgono a 190 le persone guarite, in aumento di ulteriori 9 unità.
LE CURE Parte anche in Abruzzo la sperimentazione per valutare l'efficacia terapeutica e la sicurezza dell'immunoterapia passiva con plasma donato da pazienti guariti da Covid-19, per il trattamento di pazienti affetti da forme severe dell'infezione. Lo ha annunciato l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì. Lo studio si basa sul presupposto che nel plasma dei pazienti guariti e immunizzati siano presenti con un titolo sufficientemente elevato i cosiddetti «anticorpi neutralizzanti specifici», che si ritiene abbiano la capacità di neutralizzare il virus Sars-Cov-2. Sul fronte della governance la Verì potrà avvalersi del Gruppo di Coordinamento Regionale per l'emergenza sanitaria composto da Corrado Picone (Commissione Nazionale Grandi rischi e Maxi Emergenze), Ferdinando Romano (Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive La Sapienza Roma), Raffaele Di Nardo (Asl Chieti), Rocco Erasmo (Asl Pescara), Pierluigi Cosenza (Asl L'Aquila) e Gabriella Lucidi Pressanti (Asl Teramo). Nel frattempo il governatore Marco Marsilio ha prorogato le zone rosse abruzzesi fino al 19 aprile. Il governatore ha anche scritto al ministro Speranza per chiedere ancora la possibilità di accesso agli stabilimenti balneari per la manutenzione e opere propedeutiche alla riapertura.