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Data: 28/08/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

«Crescita e trasporti le nostre priorità». Saraceni della Cna: «Necessaria una soluzione per il caso pedaggi». Malandra della Cisl: «D’accordo con Confindustria sulle reti Ten-T»

PESCARA Mentre la politica romana continua a consumare i suoi riti nella centrifuga della crisi, in Abruzzo le forze sociali e produttive si chiedono chi sarà il nuovo interlocutore della regione a palazzo Chigi. Chi si occuperà dei molti dossier ancora aperti, a cominciare da quelli del lavoro. Quale sarà la linea del nuovo governo sul tema delle grandi infrastrutture: porti, collegamenti viari e ferroviari, corridoi europei. Chi gestirà i processi di trasformazione del territorio e, soprattutto, le sue emergenze: come la ricostruzione post sisma. L'intervista rilasciata al Messaggero dal presidente di Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone, ha aperto il dibattito a cui si unisce anche la Cna regionale: «Al governo che verrà - dice il presidente Savino Saraceni - l'Abruzzo delle imprese chiede la rapida soluzione dei tanti, troppi dossier ancora aperti. E una rinnovata attenzione alle nuove emergenze».
L'ELENCO L'elenco fatto dall'associazione degli artigiani e delle piccole imprese parte dall'annosa questione del credito: «Ci aspettiamo - spiega Saraceni - una rapida correzione del Decreto crescita approvato dal precedente governo. Un emendamento che non esito a definire sciagurato e che ha, di fatto, ristretto drasticamente la possibilità di concedere finanziamenti alle imprese attraverso le Regioni». La Cna Abruzzo segnala poi il complicato intrigo dei pedaggi autostradali che si sta consumando sulla A24 e A25: «Una telenovela - taglia corto il sindacalista - che va in scena ogni anno con aumenti capestro per i cittadini e le imprese». Anche la moratoria concessa per il 2019 si sarebbe rivelata, sempre a detta della Cna regionale, un pannicello caldo. Ma anche qui, per raggiungere un accordo definitivo tra le esigenze degli utenti e le rivendicazioni della concessionaria Strada dei parchi, serve un governo di Roma nel pieno dei suoi poteri. Per Saraceni non resta sullo sfondo neanche l'altra grande questione legata alla ricostruzione post sisma: «Sostanzialmente ferma - osserva - nei borghi e nei centri che tre anni fa hanno subito danni enormi, soprattutto nelle province dell'Aquila e Teramo».
La ricetta indicata dalla Cna è la stessa suggerita da Confindustria: «Snellire le procedure e mettere rapidamente a disposizione le risorse finanziarie». C'è poi il nodo della Zes (Zona economica e speciale) e dell'annesso sistema dei trasporti a preoccupare le forze sociali. Su questo l'associazione degli artigiani chiede chiarezza, sollecitando una rapidissima intesa e una collocazione del sistema portuale abruzzese «che non può prescindere - sottolinea il presidente - dall'inserimento dell'Abruzzo nelle grandi reti (Ten-t) del trasporto europeo». Nello stesso tempo si guarda con preoccupazione al tema dell'Autonomia regionale differenziata messo in agenda dal governo dimissionario. Un provvedimento che a detta di Saraceni è «destinato a spaccare il Paese tra l'Italia dei ricchi e quella dei poveri. Oggi - aggiunge - non cambiamo idea rispetto alla posizione già espressa in altre occasioni: l'Abruzzo finirebbe nell'Italia dei poveri».
CONSIDERAZIONE Leo Malandra, segretario della Cisl Abruzzo e Molise, parte da un'altra sottile considerazione: «Se oggi i sindacati e gli imprenditori (l'intervista di Ballone) si trovano sulla stessa posizione, significa che la situazione è grave». Quanto alle aspettative sul governo che verrà: «Quello che è davvero importante per noi è il confronto, non i nomi che andranno a occupare la poltrone, come quella del ministero del Lavoro. Un confronto - aggiunge Malandra - che è mancato con il precedente governo. Su temi molto conflittuali, come quelli della salvaguardia dell'ambiente e della difesa dei posti di lavoro, o delle risorse energetiche affidate alle grandi multinazionali, occorre riprendere la discussione anche in Abruzzo. Se non si dà spazio a un nuovo sviluppo infrastrutturale - avverte il segretario della Cisl -, non si dà risposta né alla grande industria, né ai piccoli. Ecco perché siamo d'accordo con gli imprenditori quando chiedono di affrontare il tema delle reti Ten-t e dei corridoi europei. A cosa serve - osserva ancora Malandra - una Zes, pensata come una T rovesciata per lo sviluppo ma tagliata fuori dai grandi collegamenti viari per mancanza di infrastrutture?»
Anche l'esponente della Cisl, come la Cna, sottolinea tra le altre priorità quella dell'accesso al credito: «Un sostegno necessario alle piccole imprese artigiane per creare start up e aggregazioni di imperse. Solo così si resta sul mercato interno e si aiuta chi è più in difficoltà a competere con quelli internazionali». Quanto alla interlocuzione con l'attuale governo regionale: «Sin dal suo insediamento - ribadisce Malandra - abbiamo sollecitato un tavolo di confronto che non c'è mai stato. Chiediamo che si cambi passo, o avremo un autunno caldo».


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