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Data: 20/12/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Covid, Marsilio si arrende. «Dal Ministero ottusità burocratica». Il governatore Marsilio dopo il mancato passaggio in zona gialla: «Avevamo chiesto una finestra fino a mercoledì, ma niente risposte».

Verì: «Il 70 per cento dei sanitari ha già detto sì al vaccino» Ieri ancora lieve calo dei contagi, ma aumentano i ricoveri


L'AQUILA Mentre la curva del contagio conferma la sua tendenza al calo e gli operatori sanitari rispondono in massa all'appello lanciato dalla Regione sul vaccino anti-Covid, non si placano le polemiche sul mancato passaggio dell'Abruzzo in zona gialla prima che, dal 24, entrino in vigore le restrizione rosse e arancioni per le festività. A rintuzzare la polemica è stato lo stesso governatore, Marco Marsilio, che nell'immediatezza della mancata decisione della Cabina di regia nazionale, venerdì sera, si era detto «deluso» dopo aver certificato indicatori da zona gialla e ieri, una volta ottenuta la conferma di questa linea, ha attaccato ancora. «Il ministro decide di non decidere ha scritto ieri Marsilio -, e mentre in Consiglio dei ministri approvano un decreto-legge per chiudere tutta l'Italia, mettendo sullo stesso piano le Regioni in cui la diffusione del contagio è in diminuzione e quelle dove invece crescono ricoveri e indice di replicazione (Rt), l'Abruzzo si ritrova ad essere l'unica Regione in arancione». «Avevamo chiesto ha spiegato Marsilio - di prendere atto dei dati positivi che registriamo da settimane, per potere sfruttare almeno da domenica 20 a mercoledì 23 in zona gialla e dare respiro all'economia e possibilità di movimento ai cittadini». «La finestra di domenica ha proseguito Marsilio - avrebbe dato la possibilità, a quei pochi in condizione di farlo, di trasferirsi nelle seconde case per il periodo festivo. Invece, dal ministero nessuna risposta nel merito e ottusità burocratica. Resterebbe in piedi solo la possibilità di emanare un'ordinanza efficace per il solo 23 (sempre che il ministro confermi l'intesa), prima che entri in vigore la disciplina restrittiva per le festività approvata dal Governo. Con la conseguenza che l'Abruzzo sarebbe arancione il 22, giallo il 23 e rosso il 24». Marsilio ha rinnovato quindi l'appello a «ristorare seriamente le attività danneggiate, cosa non garantita dal decreto-legge di ieri: tutti sanno che fare riferimento al decreto rilancio non vuol dire affatto ristorare il 100% della perdita di fatturato di Natale, ma appena il 15% di quello di aprile». «Dichiarazioni gravi e irresponsabili» per Sara Marcozzi (M5s).
LA CAMPAGNA Nel frattempo ieri l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ha fatto sapere che sono già 14.156 gli operatori sanitari abruzzesi che hanno manifestato la disponibilità a sottoporsi al primo scaglione di vaccinazioni contro il Covid 19, che partirà a gennaio. Un dato pari al 70 per cento della platea potenziale interessata, che ammonta a 20306 unità. Le adesioni, su base ovviamente volontaria, sono state raccolte sulla piattaforma telematica. Nel dettaglio, 2411 operatori sono afferenti alla Asl dell'Aquila, 4378 a quella di Chieti, 3378 a quella di Pescara, 3638 a quella di Teramo. A questi si aggiungono altri 351 operatori che lavorano in Abruzzo, ma sono residenti in altra regione.
I NUMERI Infine il bollettino di ieri: dati ancora confortanti con 156 nuovi positivi su 3989 tamponi, con una percentuale in calo al 3,9%. I deceduti sono 9 (un 56enne di Teramo, una 70enne di Tortoreto, una 98enne di Pescara, una 93enne di Giulianova, un 70enne di Civitella del Tronto, una 86enne di Notaresco, un 84enne di Tortoreto); gli attualmente positivi scendono di 235 unità mentre aumentano leggermente i ricoveri: 565 in area medica (+6) e 43 (+1) in terapia intensiva. I guariti sono 19.195, in aumento di 380 persone. Le località più colpite sono state Pescara con 17 casi a Teramo con 11.


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