L'EMERGENZAL'AQUILA Il sistema del trasporto pubblico abruzzese rischia il collasso se la domanda dovesse aumentare dall'attuale 40 per cento stima della percentuale di utilizzo dei mezzi rispetto alle medie al 60 per cento. Cosa che, è inevitabile, accadrà a settembre, con la ripresa delle lezioni scolastiche. Il coronavirus, insomma, potrebbe causare ulteriori gravissimi disagi senza i giusti correttivi. L'allarme arriva direttamente da Gianfranco Giuliante, presidente di Tua, l'azienda unica del trasporto regionale. «Le prescrizioni sul distanziamento sociale dice Giuliante - mostrano che, con gli attuali fattori produttivi (mezzi e lavoro) se la domanda superasse il 60%, il sistema di trasporto non sarebbe in grado di garantire il distanziamento interpersonale senza con ciò recare disservizi all'utenza nonostante il recente beneficio nell'allineamento verticale dei passeggeri, che consente un ampliamento del numero dei trasportati». L'allineamento verticale consiste nel poter viaggiare guardando la nuca del passeggero, senza dunque avere contatti frontali. «E' evidente dice Giuliante - che al raggiungimento di una determinata soglia di domanda, la ridotta capienza dei mezzi di trasporto non è in grado di offrire all'utenza un sistema atto ad evitare possibili disservizi. Tali criticità, come per tempo si è detto, sono destinate ad aumentare con la riapertura delle scuole». Il presidente di Tua propone una soluzione: «Occorrerebbe quindi agire con tempestività da un lato sugli orari della città al fine di migliorare i flussi nelle ore di punta e dall'altro equiparare le misure prese per altri servizi di trasporto arrivando all'eliminazione del distanziamento interpersonale valutando che una serie di misure (mascherine obbligatorie tanto negli autobus quanto alle fermate/pensiline) debbano considerarsi sufficienti per la sicurezza sanitaria. Per inciso tale modalità è già operativa sul trasporto aereo». «Saltiamo a piè pari l'indicazione di qualcuno attacca Giuliante -, dal pensiero debole, che suggerisce di acquistare nuovi autobus se non altro per l'impossibilità tecnica di acquisto sul mercato nel breve periodo. Altro elemento che ci permettiamo di suggerire è la diluizione in sei giorni dell'orario scolastico con annessi doppi turni o in alternativa la divisione dell'orario scolastico in e-learning e formazione in aula sempre in orari diluiti. Tale ipotesi migliorerebbe gli effetti negli orari di punta nel trasporto con conseguente maggiore efficienza dello stesso. Onde evitare l'obiezione di rituali cantilene, pur considerando tutti i benefit ottenuti sul versante anticipazione e indennizzo per mancati ricavi da parte dello Stato, le valutazioni a livello nazionale ipotizzano, nel caso di uno scenario di capienza al 60%, un fabbisogno aggiuntivo di 1,04 miliardi di euro mentre nel caso di ripristino del 100%, il fabbisogno si ridurrebbe a 732 milioni di euro, sempre di fabbisogno, proiettando la cifra a livello locale, si tratta. Basti pensare agli extracosti legati al contrasto nella diffusione del virus che per questa azienda avrà un costo superiore al milione di euro». «Ci si trova quindi conclude Giuliante - in una condizione di appesantimento economico delle aziende di trasporto pubblico locale a fronte di un aumento esponenziale delle problematiche legate al servizio per l'utenza. Il tempo a disposizione è poco ed è necessaria una immediata soluzione che, ancora una volta, riteniamo debba passare per una sinergica strategia condivisa».