Data: 07/03/2020
Testata Giornalistica: ABRUZZOWEB |
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Coronavirus: 11 positivi in Abruzzo, il Presidente Marsilio in isolamento domiciliare
L'AQUILA - Sono 133 i test per il Covid 19 eseguiti dal laboratorio di riferimento regionale di Pescara dall'inizio dell'emergenza a oggi. Di questi 102 sono risultati negativi, mentre altri 16 sono attualmente in corso. Il numero dei pazienti risultati positivi al contagio è pari a 11, di cui 7 già confermati dal risultato delle controanalisi dell'Istituto Superiore di Sanità e dello Spallanzani. I ricoverati sono 9, tutti non in terapia intensiva. Un paziente è invece in isolamento domiciliare, con sorveglianza sanitaria attiva. Il caso di Ortona viene inserito tra i positivi, ma non tra i decessi per Covid 19, in quanto non è stato ancora stabilito il nesso causale tra la morte e il contagio. La differenza tra il numero totale e quello degli esiti è legato al fatto che alcuni test sono stati eseguiti più volte sullo stesso paziente. Complessivamente, infatti, i pazienti sottoposti a test nella nostra regione sono stati 126: 20 nella Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, 13 nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 69 nella Asl di Pescara e 24 nella Asl di Teramo. Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione.In isolamento volontario anche il governatore abruzzese che nei giorni scorsi è stato in contatto con Zingaretti, segretario del Pd, risultato positivo al Covid-19. A renderlo noto è lo stesso Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, che sui social scrive: "Da questo momento sono in isolamento domiciliare volontario. Appena appresa la notizia della positività al Covid 19 del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ho immediatamente chiamato i sanitari, seguendo il protocollo previsto: martedì pomeriggio scorso sono stato in contatto ravvicinato con lo stesso in occasione della firma del Protocollo d'intesa sulla velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara. Mi è stato consigliato di rimanere in isolamento, monitorando la temperatura corporea due volte al giorno, per alcuni giorni, prima di effettuare un tampone (indicativamente nella giornata di martedì). I medici mi hanno infatti spiegato che il risultato di un tampone non sarebbe significativo prima di 7/8 giorni dal contatto con un soggetto positivo. Seppur in isolamento, continuerò a seguire l'attività della Giunta regionale in contatto telefonico e telematico con assessori, dirigenti e collaboratori", conclude. All’ospedale dell’Aquila che si sono vissuti momenti di preoccupazione, che nella serata di ieri si sono ridimensionati, per tre persone in osservazione alle quali sono stati effettuati i tamponi: due sono ricoverate al reparto di malattie infettive dell’ospedale del capoluogo di regione e una ad Avezzano. Si tratta di tre pazienti, originari dell’Aquila, che hanno manifestato problemi respiratori dopo essere entrati a contatto con le regioni del nord: i test sono risultati negativi. I risultati dei tamponi sono arrivati in nottata dal laboratorio di Pescara ed hanno tranquillizzato sulla non positività al Coronavirus dei pazienti che avevano avuto contatti con strutture interne al nosocomio aquilano, come Pronto soccorso, Geriatria e servizio Day-hospital, dove sono scattate misure di prevenzione forti, soprattutto per due casi, e dove gli animi si sono rasserenati proprio con la comunicazione dei test per i quali ci sono volute 36 ore. E’ stato riaperto il reparto di Geriatria che era stato "sigillato" per circa due giorni con all’interno medici, infermieri e pazienti per il passaggio di un’anziana, che si è presentata al pronto soccorso per essere poi ricoverata l’altra notte con polmonite e febbre e “appoggiata” in quella struttura: il giorno dopo è stata trasferita al reparto di malattie infettive. La notizia della negatività ha fatto tirare un grosso sospiro di sollievo, anche se vertici sanitari e specialisti hanno sempre teso ad escludere il peggio, dopo che l’allarme era scattato per possibili collegamenti parentali con le zone più colpite. Intanto, ieri sono continuate riunioni fiume in tutta la regione con la governance sanitaria che ancora non si è strutturata definitivamente rispetto a questa emergenza. Facendo un bilancio, l’ultimo caso positivo è quello di un 32enne di Lanciano di ritorno da Reggio Emilia, dove aveva partecipato a un corso di formazione. Il giovane è stato ricoverato nel reparto di Malattie Infettive di Chieti: il primo test a cui è stato sottoposto aveva dato un esito ambiguo; il secondo, eseguito all’Istituto Spallanzani di Roma, ha sciolto i dubbi. Si aggiunge al docente di Vasto, trovato positivo insieme alla sorella; all’intera famiglia di Brugherio, ricoverata al “Mazzini” di Teramo dove che sono stati accertati tutti e quattro i contagi; allo speleologo di San Giovanni Teatino e alla dottoressa lombarda, tirocinante, che si trova ancora nel reparto di Malattie Infettive del San Salvatore, all’Aquila, dove era tornata per sostenere l’esame di abilitazione professionale dopo aver frequentato il suo fidanzato, anche lui medico, originario di Bergamo e anche lui positivo. La giovane è in condizioni in continuo miglioramento tanto che dovrebbe uscire dall’ospedale nei prossimi giorni. Allarme in Valle Roveto, in provincia dell'Aquila, per un gruppo di operai tornati dall’Emilia Romagna, regione con cluster per l'emergenza coronavirus, dove erano al lavoro con la propria ditta. Residenti a Castellafiume, Capistrello de altri comuni. Gli operai sono stati messi in quarantena. ATTIVATO COC AL COMUNE DI ORTONA A seguito del primo tampone risultato positivo su un paziente di Ortona deceduto nei giorni scorsi, primo caso in Abruzzo, il sindaco Leo Castiglione ha attivato il Centro Operativo Comunale al fine di monitorare la situazione in stretto contatto con la Direzione Sanitaria della Asl 2. Il Coc è in riunione permanente e intanto i Carabinieri e la Asl stanno tracciando in queste ore la rete degli ultimi contatti dell’uomo, alcuni familiari del quale sono stati posti in quarantena. Il sindaco sta valutando i termini di una seconda ordinanza che potrebbe innalzare il livello di attenzione e precauzione. "Invito i cittadini a rimanere a casa e ad evitare assembramenti", l'appello del primo cittadino. REGIONE ABRUZZO ISTITUISCE UNITA' DI CRISI E’ stata formalmente istituita in Regione l’Uità di crisi per l’emergenza legata al Coronavirus, secondo quanto disposto dagli indirizzi operativi del Presidente del Consiglio dei ministri. Dell’organismo, che ha sede nella Sala operativa della Protezione civile regionale, fanno parte specifiche figure professionali individuate tra i dipendenti regionali, coordinate dalla stessa Protezione civile e dal Dipartimento Sanità della Regione. Responsabile dell’unità di crisi, che ha anche il ruolo di soggetto attuatore delle misure legate all’emergenza, è stato nominato (con decreto del presidente della Regione) Silvio Liberatore, dirigente del Servizio Emergenza e Protezione civile della Regione. Questa mattina a Pescara c’è stato un vertice, convocato dal presidente della Regione Marco Marsilio e dall’assessore Nicoletta Verì, a cui hanno partecipato – oltre a Liberatore – il referente regionale sanitario Alberto Albani, i direttori generali delle Asl e i delegati delle aziende sanitarie coinvolte nella gestione dell’emergenza. Al centro dell’incontro c’è stata l’implementazione del Piano di emergenza regionale, alla luce delle nuove indicazioni introdotte dall’ultimo decreto e dalle emergenze in atto nel nord Italia. Particolare attenzione è stata dedicata alla necessità di potenziare la capacità delle strutture ospedaliere, così da fronteggiare un eventuale e improvviso aumento dei casi legati al contagio. Albani ha chiesto a tutte le aziende sanitarie di organizzare, in ogni presidio ospedaliero, percorsi dedicati per accogliere e ricoverare in sicurezza pazienti contagiati, in modo da non pregiudicare l’attività ordinaria dei presidi che, è bene ricordare, va avanti anche in questi giorni di emergenza. Le stesse Asl dovranno comunicare alla Protezione civile quelle che sono le necessità finanziarie per eseguire eventuali lavori di adeguamento delle strutture, anche sotto il profilo impiantistico. MARSILIO: ''PRONTI A OSPITARE PAZIENTI DA FUORI REGIONE, ORA SITUAZIONE TRANQUILLA MA SIAMO PRONTI A OGNI SCENARIO. UN GIORNO POTREBBE SERVIRE A NOI'' L’Abruzzo è pronto ospitare pazienti provenienti da altre regioni nel caso in cui questo dovesse rivelarsi necessario in base all’evolversi dell’epidemia. Lo ha assicurato il presidente della Regione, Marco Marsilio, in un’intervista rilasciata alla Stampa: "Siamo disponibili a dare una mano. Non possiamo mica lasciare morire le persone. Non ci è arrivata ancora alcuna richiesta specifica, ma siamo pronti ad ogni evenienza. È chiaro che siamo tutti molto preoccupati. E sappiamo che se ci sarà il picco anche da noi, a quel punto potremmo trovarci nella situazione di non poter assistere i nostri perché nei reparti ci sono persone arrivate da fuori". Le valutazioni del governatore traggono origine dal fatto che, almeno al momento, l’Abruzzo appare una delle regioni italiane più fortunate nell’ambito dell’epidemia di coronavirus in corso. Nella stessa intervista il presidente si è detto preoccupato per il ritorno, previsto, degli studenti fuori sede, agevolati dalla sospensione delle attività didattiche. Per questo ha già chiesto al governo di varare misure ad hoc, magari estendendo quelle già previste per chi si muove dalle zone oggi più colpite. IL PUNTO IN ITALIA
Sono 3.296 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 590 persone in più rispetto a ieri e 148 i morti, 41 in più. I guariti sono 414, 138 in più rispetto a ieri. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 1.777 i malati in Lombardia, 658 in Emilia Romagna, 380 in Veneto, 106 in Piemonte, 120 nelle Marche, 45 in Campania, 21 in Liguria, 60 in Toscana, 41 nel Lazio, 21 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 12 in Puglia, 8 in Abruzzo, 7 in Trentino, 7 in Molise, 9 in Umbria, 1 in provincia di Bolzano, 2 in Calabria, 2 in Sardegna, uno in Basilicata, e 2 Valle d'Aosta. Le vittime sono 98 in Lombardia (25 in più di ieri), 30 in Emilia Romagna (+8), 10 in Veneto (+4), 4 nelle Marche, 3 in Liguria (+2) e uno in Puglia. Complessivamente sono finora 3.858 i contagiati totali dal coronavirus, comprese le vittime e le persone guarite. Quanto ai tamponi, ne sono stati eseguiti 32.362, dei quali oltre oltre 27mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. "Non ci sono criticità nei nostri ospedali, compresi quelli della Lombardia che sono oberati di lavoro", ha detto il commissario Borrelli ribadendo che è già in atto "il piano di potenziamento delle terapie intensive e sub intensive". |
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