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Data: 22/03/2020
Testata Giornalistica: PRIMO NUMERO
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Contagio, situazione ad alto rischio per il cluster Neuromed. Pozzilli e Venafro diventano “zone rosse” Firmata nella serata del 21 marzo l'ordinanza n. 10 con la quale i Comuni di Venafro e Pozzilli vengono equiparati a Riccia e Montenero

Non si può entrare nè uscire, con la deroga per il personale sanitario e i servizi essenziali. L'emergenza è legata al cluster del Neuromed, dove ci sono 9 pazienti contagiati. Nell'alto casertano si temono decine di contagi fra medici, infermieri e personale paramedico con rapporto di lavoro con la struttura di Pozzilli. La vicenda è finita anche sul Corriere della Sera


Con l’ordinanza numero 10 del 21 marzo 2020 i Comuni di Pozzilli e Venafro diventano come Riccia e Montenero di Bisaccia, cioè “zone rose”, dove non si può nè entrare nè uscire. Ragioni di cautela e salvaguardia della salute pubblica hanno infine spinto il Governatore della Regione Donato Toma a firmare un provvedimento ulteriormente restrittivo per limitare il più possibile il contagio.

“Ulteriori misure per prevenire e rallentare il contagio nei comuni di Pozzilli e Venafro” il tema dell’ordinanza di Toma. Che in un video su facebook dichiara: “Si tratta di misure prese a scopo prudenziale a seguito dei contagi rilevati presso Neuromed. Non sono provvedimenti che prendiamo a cuor leggero, ma purtroppo sono necessari. In questo momento la tutela della salute ci impone di applicare tutte le norme a nostra disposizione per fermare il contagio”.

“La regione Molise è in prima linea a difendervi – ha dichiarato il Presidente – stiamo facendo il possibile e l’impossibile”, dice ancora quasi a replicare a chi in questo momento in l’ambiente politico lo accusa di gestione superficiale e tardiva e di voler proteggere  la clinica privata dove si registra un cluster epidemiologico che fa capo alla famiglia dell’europarlamentare Aldo Patriciello (Forza Italia).

Toma ringrazia anche i cittadini di Venafro e Pozzilli “per lo sforzo aggiuntivo che dovranno fare in questi giorni. Insieme a Riccia e Montenero di Bisaccia saranno esempio per tutto il Molise. Tutti dobbiamo adottare comportamenti corretti perché e responsabilità soggettiva di ognuno di noi rallentare o diffondere il contagio. Lo dobbiamo fare per noi stessi, per i nostri anziani e per tutte le persone più vulnerabili”.

A giorni – conclude Toma – “è atteso il picco del contagio, restiamo a casa e rispettiamo le norme ora più che mai”. 

Dunque Pozzilli e Venafro, i due Comuni al confine con la campania, sono blindati. L’allarme era scattato anche nei comuni dell’alto casertano per la situazione ad alto rischio che si sta muovendo attorno al cluster riscontrato al Neuromed. Sarebbero decine le persone fra medici, infermieri e personale paramedico che hanno avuto contatti diretti, tutte con rapporto di lavoro il Neuromed di Pozzilli, dove fino a questo momento 9 pazienti sono risultati contagiati da coronavirus. Alcune sono già risultate positive al virus sulla base dello screening fatto in Campania.

Sta andando avanti anche l’ondagine epidemiologica relativa proprio alla vicenda Neuromed, per stabilire l’inizio del contagio. Allo stato attuale non è stato escluso nulla: le ipotesi di inizio contagio sono tutte in piedi.

Intanto si stanno sottoponendo a tampone Covid i lavoratori dipendenti dell’Istituto di riabilitazione neurochirurgica e il personale con rapporti professionali con la struttura, che in larga percentuale è molisano.

IL CHIARIMENTO DI NEUROMED

Dall’Istituto di Pozzilli un chiarimento sulla situazione di oggi: “Neuromed è esposta in questo periodo al rischio di contagio COVID-19 così come lo sono tutte le cliniche, le strutture sanitarie e le persone in Italia. Sin da metà febbraio, Neuromed ha adottato, a tutela dei pazienti e del personale, stringenti e progressive misure di prevenzione che sono risultate coerenti e anche talvolta precedenti a quelle imposte dai decreti del Governo e delle Ordinanze del Governo Regionale.

Malgrado tali cautele e la drastica riduzione dell’attività clinica, che è stata limitata ai soli casi di urgenza e di interventi non differibili – sia ambulatoriali che di ricovero – si sono riscontrati 9 casi di infezione -7 dei quali asintomatici- in un solo reparto, la Neuroriabilitazione.

Sono quindi state immediatamente attuate tutte le misure di isolamento di questi pazienti e di tutela del personale sanitario previste dalle procedure e dai protocolli ministeriali e regionali – prosegue la Direzione – in stretto contatto con l’Azienda Sanitaria Regionale ASREM. La situazione viene costantemente e strettamente monitorata.

In ragione di quanto sopra, chi ha frequentato e continua a frequentare la struttura di Neuromed per ragioni urgenti e indifferibili, non è esposto a un più elevato rischio di contrarre l’infezione, se si attiene alle norme raccomandate per la frequenza di qualsiasi ambiente.

Segnaliamo, peraltro, che le visite ai pazienti ricoverati presso Neuromed sono state precluse già dallo scorso 12 marzo”.

Necessario ora, precisa ancora Neuromed, “che, a prescindere dall’essersi recato o meno presso Neuromed, ogni cittadino resti a casa e non esca se non per motivi normativamente consentiti e assuma tutte le condotte e precauzioni prescritte dai decreti governativi e dalle ordinanze regionali.

Neuromed continua a svolgere l’attività clinica assolutamente indifferibile per la cura e la continuità terapeutica delle patologie neurologiche gravi ed oncologiche, delle quali i pazienti continuano a soffrire, indipendentemente dall’epidemia di COVID19, in ossequio alle determinazioni delle competenti Autorità”.

La vicenda oggi è finita anche sul Corriere della Sera

 
caso neuromed su corsera

“Coronavirus, Neuromed di Pozzilli blidato: 9 casi in poche ore”, titola così oggi il Corriere della Sera. Nell’articolo si parla di numeri del Molise schizzati all’improvviso e della circostanza che su 50 tamponi positivi (in realtà già saliti a 59, ndr) ben 8 sono al Neuromed, la struttura di cura privata (accreditata) che ha sede a Pozzilli

 

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