ROMA Con le scuole ancora chiuse e una ripartenza graduale dell'attività produttiva, anche nella fase 2 le famiglie avranno bisogno di un sostegno economico da parte del governo. Ed è infatti quello che si sta pensando di fare con il decreto in arrivo, che riguarderà le imprese ma anche le famiglie. Si sta ragionando su due fronti: la conferma e la proroga di alcune misure; l'introduzione di nuovi strumenti. Nel primo caso c'è il raddoppio del congedo parentale, la misura che consente ai genitori lavoratori con figli under 12 di prendere fino a 15 giorni di permessi retribuiti al 50% dello stipendio. La possibilità era concessa fino al 3 aprile, poi prorogata al 13 aprile. Ora, e fino a quando le scuole resteranno chiuse, se ne possono richiedere altri 15 con le stesse modalità. Sarà possibile attivare ancora anche il voucher baby sitter (in alternativa al congedo), ma in questo caso non sono previste nuove risorse visto che la misura è stata richiesta finora solo da 40.000 famiglie e quindi restano residui sulle risorse già stanziate. Non è stato ancora deciso però se il voucher potrà essere richiesto una seconda volta dalle stesse famiglie che lo hanno già ricevuto.
ASSEGNO FIGLI Tra le nuove misure è in arrivo, su proposta della ministra Elena Bonetti, il bonus figli: sarà un aiuto mensile, che varia a seconda del numero dei figli e del reddito Isee. Tre gli importi previsti per altrettante fasce di reddito: 160 euro per i redditi fino a settemila euro annui; 120 euro per i redditi compresi tra settemila e 40.000 euro; 80 euro per quelli superiori. La ministra Bonetti vorrebbe introdurlo per i figli fino a 14 anni e per i mesi da aprile a dicembre incluso. Il Mef sta facendo i calcoli. La misura non costerebbe meno di cinque miliardi. Infine tra le nuove misure è allo studio anche un voucher vacanze per nucleo familiare da spendere questa estate in una struttura ricettiva italiana. Non dovrebbero esserci invece moratorie sugli affitti delle abitazioni private.
IL DISBOSCAMENTO Nel governo si sta aprendo anche un altro dibattito: la proliferazione di bonus e sussidi e, soprattutto, gli importi riconosciuti. Un ragionamento che comprende anche il Reddito di cittadinanza. Quest'ultimo riconosce un assegno di 500 euro più altri 280 euro ad un single sotto la soglia di povertà. L'assegno aumenta di 200 euro per ogni altro adulto nel nucleo familiare e di 100 euro per ogni minore, fino ad un massimo di 1.100 euro. Nel decreto di maggio arriverà, molto probabilmente, anche il Reddito di emergenza, la misura pensata per coprire coloro che sono fuori dalle platee di quello di cittadinanza. Si tratta, per una certa parte, di lavoratori in nero che preferiscono non fare domanda del sussidio per non rischiare controlli. Per questi il governo starebbe pensando ad un assegno di 500 euro per due mesi. Inoltre dovrebbe arrivare un aiuto alle colf e alle badanti, oltre 800 mila lavoratrici (almeno quelle regolari, ce ne sono almeno 1,2 milioni irregolari), che danno un grande supporto alle famiglie italiane. Per queste ultime la somma alla quale sta pensando il governo sarebbe di 400 euro per chi ha un contratto a tempo pieno e di 200 euro per chi ha un contratto ad ore. Ma il dubbio che starebbe emergendo tra i tecnici è se è possibile riconoscere un assegno inferiore per chi lavora (le colf e le badanti), rispetto a chi lavora in nero (500 euro) o a chi percepisce il Reddito di cittadinanza (500 euro minimo più altri 280 euro in caso di appartamento in affitto). Una giungla, insomma. Che ora qualcuno inizia a pensare di disboscare.