Lo sviluppo dell’Abruzzo è ormai al palo, con i tempi della burocrazia che stritolano un piano infrastrutturale che passa per la definizione della Zona economica speciale e per l’alta velocità ferroviaria. A suonare la sveglia a Marsilio è stavolta la più importante associazione di categoria degli imprenditori, Confindustria. «I tempi della politica - spiega Silvano Pagliuca, presidente dell’associazione territoriale Chieti Pescara - non sono stati quelli dell’economia. È ora di cambiare passo: abbiamo fiducia che il nuovo governo Draghi e tutte le autorità competenti sapranno ascoltare e rispondere prontamente al nostro grido d’allarme, più volte lanciato in passato, ma fino ad ora rimasto ostaggio dei tempi della politica e della burocrazia ». L’appello arriva all’indomani della lettera inviata alla Presidenza del Consiglio dei ministri, alla ministra Carfagna, al ministro Giovannini, all’Autorità portuale competente e al presidente della Regione Abruzzo Marsilio, in cui le associazioni imprenditoriali e sindacali abruzzesi hanno sollecitato le nomine del commissario e dei componenti del comitato di indirizzo per la Zes d’Abruzzo. «Nominare il commissario e i rispettivi componenti in seno al comitato di indirizzo in modo contestuale - spiega Pagliuca - è quello che chiediamo perché le nomine porterebbero, di fatto, ad un primo livello di operatività per investimenti incrementali e nuovi investimenti nelle aree individuate come beneficiarie. Trasformare l’Abruzzo nella piattaforma logistica di tutto il centro sud, scommettendo sul porto di Ortona, su una ferrovia ad alta velocità, sugli interporti e sull’aeroporto». Indiretta la replica del presidente della Regione: «Giovedì - scrive Marsilio - incontrerò la ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, che ringrazio per aver subito accolto la mia richiesta ». Sul tavolo la Zes, ma anche altri nodi legati a infrastrutture e sviluppo, riprogrammazione dei fondi per gestire la crisi Covid, Masterplan, contratto di di sviluppo dell’Alto Sangro».