Data: 31/01/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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CHIETI Autista Tua aggredito con calci e pugni. Un passeggero dà in escandescenze dopo che il conducente si rifiuta di effettuare una fermata fuori programma. Allarme dei sindacati
Calci, pugni e parolacce su un autista del trasporto pubblico che si è rifiutato, come da regolamento di servizio, di far scendere un passeggero fuori da una fermata stabilita nell'itinerario. È l'ennesima aggressione in meno di una settimana che scatena i sindacati, ora sul piede di guerra: «Vogliamo più sicurezza», dicono, «non si può lavorare in queste condizioni rischiando la propria incolumità». L'AGGRESSIONE L'aggressione è avvenuta ieri, intorno alle 16.30, sulla linea Tua Caramanico- Pescara. Il bus era in transito su viale Benedetto Croce, a Chieti Scalo, quando un passeggero si è alzato e si è diretto verso il conducente. L'uomo, di origine straniera, ha richiesto all'autista di fare una fermata extra, cioè fuori da quelle stabilite dall'itinerario Tua, per far salire a bordo una sua conoscente. Come da regolamento, il conducente ha negato la richiesta. Una risposta che, però, ha scatenato il passeggero facendolo andare in escandescenza. L'uomo ha iniziato a insultare l'autista alla guida, colpendolo poi con calci e pugni. Ma non è finita qui: il passeggero ha preso a calci anche la porta anteriore del bus riuscendo ad aprirla e a scappare via, all'altezza della rotatoria di Giansante Auto. PAURA A BORDOA bordo del bus in pochi minuti si è scatenato il panico: è stato proprio un passeggero a lanciare l'allarme e a chiamare la polizia. Ma l'aggressore era già fuggito via. Sul posto è arrivato anche il 118 che ha provveduto a controllare lo stato di salute dell'autista. Nonostante lo spavento, fortunatamente il conducente non ha riportato gravi ferite. L'IRA DEI SINDACATI L'episodio ha scatenato la rabbia dei sindacati: quella di ieri è la seconda aggressione su un autista in meno di una settimana. «Chiediamo alla società di migliorare i controlli», dice Patrizio Gobeo (Fit-Cgil), «vogliamo maggiore sicurezza sul lavoro: l'azienda ci deve tutelare. Non possiamo uscire di casa e non sapere se rientriamo picchiati da qualcuno perché rispettiamo il regolamento. Una fermata extra viene sanzionata dall'azienda. Ora basta, vogliamo essere tutelati». |
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