L'AQUILA - Un incontro con il neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, perché si cominci a lavorare su strategie efficaci per scongiurare definitivamente il rischio caro pedaggi sulle autostrade abruzzesi e laziali e affinché, allo stesso tempo, vengano garantiti gli interventi di messa in sicurezza.

Non si sono mai arresi i sindaci delle due regioni attraversate dalle autostrade A24 e A25, della concessionaria Strada dei Parchi, e questa mattina, dopo mesi di incertezze e rinvii, hanno scritto al nuovo ministro per interessarla della questione, soprattutto visto che la prossima urgenza sul calendario è segnata al 30 novembre, termine di scadenza dell'accordo tra ministero e Sdp per il blocco degli aumenti.

"Partiamo con tutte le buone intenzioni - spiega ad Abruzzoweb il sindaco di Carsoli Velia Nazzarro - Le nostre istanze non cambiano, sono quelle che abbiamo sempre portato avanti, anche nell'ultimo anno all'ex ministro Danilo Toninelli con il quale, almeno nell'ultimo periodo, non siamo mai riusciti ad incontrarci".

La carta dei rinvii è stata giocata a più riprese, l'ultimo blocco risale ad agosto, ma i sindaci, circa un centinaio, continuano a chiedere un intervento risolutivo e definitivo per risolvere la questione una volta per tutte.

Ma affinché questo posso accadere è necessaria l'approvazione del Piano economico finanziario che, oltre al controllo dei pedaggi, prevede il maxi piano di messa in sicurezza sismica sull’attuale tracciato per un investimento complessivo di circa 3,1 miliardi di euro, di cui 2 a carico dello Stato, e la restante parte della concessionaria. 

Il rischio immininente è che dal prossimo primo dicembre i viaggiatori potrebbero essere costretti a pagare i pedaggi con un prezzo maggiorato del 19% e, proprio in vista dell'approssimarsi della data finale di sospensione dell'aggiornamento tariffario, i sindaci tornano a sollecitare il Governo affinché gli aumenti vengano scongiurati.

"E' ora di risolvere una volta per tutte - dice Nazzarro - basta con le proroghe".