Dietro la vita dei rider, che vediamo sfrecciarsi accanto e che arrivano trafelati a casa correndo per le scale, può esserci di tutto: un lavoro serio ma anche precarietà e quella sorta di caporalato digitale, con scambio sistematico di account su piattaforme di food delivery, scoperto dal Nil (nucleo carabinieri ispettorato del lavoro) di Milano prima della pandemia. Oggi, dopo che il Covid ha rivoltato tutta la ristorazione e il commercio dando una spinta propulsiva alle consegne a casa, quei controlli proseguono e sono una costola dell'inchiesta milanese nata dai tanti, troppi, incendi stradali in motorino e bici, anche mortali.

I CONTROLLI - Sabato sera, dalle 18 in poi quando ordini e consegne si fanno febbrili, nel capoluogo di Teramo come in tante altre città d'Italia, i carabinieri hanno controllato 14 rider che svolgono attività lavorativa a Teramo: si tratta di 8 italiani e 6 stranieri dell'Est Europa, Africa e Sud America, di età compresa tra i 19 ai 40 anni. Gli accertamenti tendono a verificate se i 14 rider teramani - non loro come persone, ma come organizzazione - rientrano in questi passaggi di piattaforme con cessione di account a terzi. Ma va precisato che si tratta di violazioni di carattere amministrativo (multe) e non penale. I risultati delle investigazioni saranno comunicati all'autorità giudiziaria di Milano. Nel corso degli accertamenti a Teramo è stato anche trovato un percettore di percettore di Reddito di cittadinanza: sono in corso accertamenti per verificare se il salario da rider veniva dichiarato tanto da abbattere in modo regolare il Reddito percepito o se invece si tratta di una presunta frode che comporta la denuncia.

Quando agli accertamenti sugli account dei fattorini locali, nei prossimi giorni verranno fatte approfondite verifiche: al momento è stata cristallizzata la situazione e tramite il Nil di Milano si andrà a riscontrare gli elementi racconti nel Teramano. In caso di esito positivo, potranno essere utili allo sviluppo di altre attività investigative per contrastare in ambito nazionale lo sfruttamento dei rider e garantirne migliori condizioni di lavoro e di sicurezza.