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Data: 10/01/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Caos code A14, il ministero: interverremo Sequestro viadotti, il 13 gennaio il parere sulla riapertura «con limitazioni», ma decide la Procura di Avellino. Oggi riunione a Silvi. Teramo, la questura avverte: oggi previsti incolonnamenti record

PESCARA È atteso per lunedì prossimo, 13 gennaio, il parere da parte del Ministero delle infrastrutture sul ripristino della circolazione sui viadotti sequestrati della A14. Parere che, «ferme restando le autonome determinazioni dell'autorità giudiziaria», dovrebbe essere favorevole a patto si preveda «un'andatura distanziata e contenuta per i mezzi pesanti».

LA RIUNIONE AL MIT. È parziale l'esito della riunione che si è svolta ieri nella sede del Mit, nel corso della quale Autostrade per l'Italia ha messo in evidenza che i risultati delle prove effettuate hanno dato esiti positivi. La relazione definitiva, tuttavia, sarà consegnata lunedì, e se nel documento sarà confermato l'orientamento emerso ieri, il ministero darà parere favorevole alla riapertura, con le dovute prescrizioni. «Anche per le barriere laterali», si legge in una nota del Mit, «dovrebbero esserci i presupposti per un parere favorevole alla riduzione delle aree sequestrate, limitando così i disagi ai cittadini. Infine, con l'Università di Roma La Sapienza è in corso di progettazione un piano di gestione delle emergenze che, in caso di superamento delle soglie di allerta dovuto a fenomeni franosi, consentirà di mettere in sicurezza l'autostrada senza comprometterne la funzionalità». Conclusioni che il ministro Paola De Micheli ha già inoltrato al presidente Marco Marsilio, che nella mattinata di ieri, prima della riunione, aveva minacciato di bloccare il passaggio dei tir in Abruzzo.

L'INCHIESTA. A disporre il sequestro di ponti e viadotti è stata la Procura di Avellino, nell'ambito del fascicolo bis sulla strage di Acqualonga che nel 2013, costò la vita a 40 persone. Da un lato, dunque, la Procura che vuole vederci chiaro sulle responsabilità di quelle morti, ma che vuole anche accertare se vi siano le necessarie condizioni di sicurezza per mantenere aperte le autostrade; dall'altro le esigenze di mobilità su un'arteria di importanza strategica per i territori che attraversa, tra i quali l'Abruzzo, che con le autostrade interdette rischia di ripiombare nel proverbiale isolamento che ha caratterizzato il suo passato.

LE INTERROGAZIONI. La mattinata si era aperta con la presentazione di interrogazioni parlamentari da parte del senatore Nazario Pagano (Fi) e del deputato Luigi D'Eramo (Lega), per sollecitare iniziative urgenti per il ripristino della normale viabilità autostradale. «Una situazione da incubo», aveva commentato la deputata Stefania Pezzopane (Pd), che parla di «un vero sconvolgimento della vita quotidiana di quelle comunità, sottoposte a disagi enormi. Un traffico impossibile scaricato sui comuni costieri di Silvi, Pineto e altri, con strade già oberate dal traffico locale, dove sono operative centinaia di attività economiche e commerciali massacrate da settimane».

I DATI DELL'ARTA. Per capire la gravità della situazione basta leggere i dati dell'Arta, rilevati dalla centralina fissa a Montesilvano (circa un chilometro dall'ingresso in A14), che non lasciano spazio a dubbi: qualità dell'aria scadente. Un verdetto atteso, dopo l'invasione di mezzi pesanti, che si sono riversati sulla viabilità ordinaria, e che hanno fatto salire al di sopra dei livelli di guardia la presenza di inquinanti nell'aria.

RIUNIONE A SILVI. Questa mattina, invece, nella sede del comune di Silvi, altra località fortemente provata dalle vicende che riguardano l'autostrada, il sindaco Andrea Scordella ha convocato una riunione, alla quale è attesa la partecipazione del presidente regionale dell'Anci, Gianguido D'Alberto (sindaco di Teramo), oltre ai primi cittadini dei comuni che stanno vivendo le conseguenze dei blocchi in A14, della Regione, della Asl e dell'Arta.

NUOVE CENTRALINE. Proprio ieri, ha riferito Scordella, l'Arta ha posizionato due centraline a Silvi per monitorare la qualità dell'aria, alla luce dei 4mila tir che mercoledì hanno transitato lungo la cittadina rivierasca. Le centraline, ha detto Scordella, entreranno in funzione oggi, ma il comune oltre all'inquinamento e al rumore comincia a fronteggiare anche un altro tipo di conseguenza lungo l'Adriatica, un'arteria che per sua tipologia non è certo adatta al passaggio di un così elevato numero di mezzi pesanti: il dissesto stradale.

SÌ, MA CHI PAGA? «La riunione», spiega Scordella, «è stata convocata per fare il punto della situazione. Dobbiamo sapere esattamente come stanno le cose per capire che tipo di strumenti vanno mesi in campo», e soprattutto bisogna chiarire con quali risorse. «Ogni centralina costa 50mila euro», aggiunge, «e per questo bisogna capire chi metterà a disposizione, tra Regione o Autostrade, il denaro necessario per far fronte a questo tipo di emergenza». A Silvi, spiega il sindaco, si sono già resi necessari alcuni interventi di riparazione di pozzetti danneggiati dal transito dei tir: «Abbiamo già inviato una nota a tutti per chiedere l'apertura di una polizza fideiussoria che copra tutte le spese». Uscite extra che i comuni, alle prese con entrate statali che si riducono di anno in anno, e con bilanci sempre più stiracchiati, non sono certo in grado di fronteggiare da soli.

Teramo, la questura avverte: oggi previsti incolonnamenti record

Con una nota inviata ieri pomeriggio la questura di Teramo diretta da Enrico De Simone ha avvertito i comuni interessati (Giulianova, Roseto e Pineto in primis) che oggi, essendo previsto un grande volume di traffico pesante verso sud, gli autisti dei mezzi pesanti in transito sull'A14 in quella direzione potrebbero decidere di uscire al casello di Mosciano, poiché a ridosso del casello di Atri Pineto - dove i Tir devono obbligatoriamente uscire a causa del sequestro del viadotto Cerrano - è pressoché certo che si creeranno lunghe code. In caso di uscita a Mosciano, i mezzi pesanti raggiungerebbero la statale 16 percorrendo il tratto di statale 80 che attraversa il territorio di Giulianova e poi attraverserebbero da nord a sud il comune di Roseto per poi arrivare a Pineto e Silvi. Il questore ha chiesto alle polizie municipali interessate di rafforzare i servizi e di tenere i semafori in modalità lampeggiante.

 


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