ATRI Ancora disservizi nel trasporto scolastico tra Pineto ed Atri. A distanza di circa un mese da quando i bus Tua a Borgo Santa Maria hanno lasciato a piedi decine di studenti diretti verso le scuole superiori della città ducale, ieri il problema si è riproposto. Dopo il passaggio di ben cinque mezzi stracolmi molti ragazzi sono stati costretti a rimanere a casa rinunciando alle lezioni.A riaccendere la protesta per il disservizio sono i genitori che evidenziano come nelle ultime settimane siano stati intensificati i controlli sui bus per verificare i biglietti a bordo, ma non siano in proporzione aumentate le corse che permettono ai ragazzi di andare a scuola. «Se paghiamo gli abbonamenti abbiamo diritto che i nostri figli possano sedersi in sicurezza sugli autobus senza dover ogni mattina sperare di trovare un buco e rimanere pressati sui corridoi come delle bestie», afferma uno degli autori della protesta, «il servizio è al momento scadente». Uno studente aggiunge che «l'ultima fermata a Pineto del quartiere di Borgo Santa Maria è sempre un calvari, spesso i bus non si fermano perché pieni e l'ultimo verso Atri se arriva strapieno, non ci lascia alternative. In tanti si fanno accompagnare alle fermate prima del centro di Pineto per trovare posti liberi: è assurdo». Il problema della carenza dei bus si è verificato anche all'inizio dell'anno scolastico, sia all'andata che al ritorno. Le lamentele non riguardano solo il sovraffollamento a bordo, ma anche le condizioni in cui si attendono i bus. Spesso i ragazzi, in viale del Teatro romano, non potendo fermarsi sotto la pensilina sono costretti a sedersi pericolosamente sul ciglio della strada. Gli spazi davanti all'istituto Illuminati, inoltre, sono insufficienti ad accogliere la massa di studenti. «È necessario che la Tua metta un altro bus per permettere la regolare frequenza dei ragazzi alle lezioni», ribadisce il sindaco Piergiorgio Ferretti, informato dell'ennesima protesta, «provvederò di nuovo a contattare l'azienda di trasporto per porre fine a questo grande problema irrisolto».