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Data: 11/09/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO

Bus da privatizzare, allarme della Provincia. Sei le tratte marsicane nell'elenco. Scamolla: «Servizi a rischio, proposta da respingere con forza»

PESCINA Sono sei le tratte marsicane del trasporto pubblico locale che rischiano di essere privatizzate dalla Regione Abruzzo. Si tratta delle tratte Aielli-Avezzano, Carsoli-Oricola-Pereto, Castellafiume-Tagliacozzo, Capistrello-Corcumello-Tagliacozzo, Carsoli-Colli di Monte Bove e perfino il servizio Anffas Cerchio-Pescina-Gioia dei Marsi.A lanciare l'allarme contro il progetto che rivoluzionerebbe i trasporti locali è il consigliere provinciale, Alfonsino Scamolla, che ribadisce il proprio no alla privatizzazione del trasporto pubblico locale della Marsica annunciando sin da ora di essere pronto a dare battaglia.«La proposta», spiega Scamolla, «di generare risparmi attraverso il ricorso ai sub-affidamenti dei servizi di trasporto pubblico locale da parte di Tua e Regione Abruzzo è da respingere con forza. È inaccettabile», prosegue il consigliere dell'amministrazione Caruso, «che si voglia risparmiare sulle tratte del trasporto pubblico locale per compensare le perdite di quelle commerciali dove l'offerta pubblica e privata è ben distribuita».E secondo il consigliere marsicano sarà la provincia dell'Aquila, con i suoi 800mila chilometri di privatizzazione, quella più penalizzata dalla riorganizzazione che in tutto prevede il passaggio di 2 milioni di chilometri dal pubblico al privato.«Una scelta», continua Scamolla, che, se attuata, genererà una disparità di trattamento e divisioni territoriali intollerabili. Un vantaggio per l'azienda in termini di risparmio, tra il contributo affidato a Tua dalla Regione ed il prezzo di aggiudicazione al privato evidentemente più basso, che però rischia di produrre gravi deficit sulla qualità del servizio erogato all'utenza. La Marsica non può essere mortificata in questo modo, il trasporto pubblico locale deve continuare a essere garantito dall'azienda pubblica. Tale proposta», conclude preoccupato, «è da respingere con forza al mittente, con la speranza che Tua possa continuare a svolgere tali servizi, magari investendo anche maggiori risorse per migliorare il servizio sia per qualità che per quantità».

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