L'AQUILA Ancora tensione su Tua, la società unica del trasporto regionale. Mentre Pd e Cinque Stelle, su input dell'attuale capogruppo dem Silvio Paolucci, stringono la tenaglia sulla commissione d'inchiesta, invocata dal presidente di Tua, Gianfranco Giuliante - articolato già pronto e firmato -, emergono due nuovi fronti. Il primo, già risolto, è interno e riguarda una lettera firmata dal direttore del Dipartimento del Dipartimento Trasporti, Emidio Primavera, che chiedeva Tua spiegazioni su alcune corse scolastiche saltate. Una missiva che ha creato qualche dissapore e sulla quale è stato necessario un confronto. L'azienda in questo caso ha ribadito un dato, confermato anche poi dai rilevamenti successivi: su 4.500 corse giornaliere, la media di quelle saltate è tra quattro e otto. Ovvero una percentuale ritenuta fisiologica. La lettera di Primavera ha generato qualche fibrillazione, soprattutto in merito alla scelta di mettere nero su bianco una richiesta di chiarimenti.
LA RISPOSTA In ogni caso Tua ha risposto alla stessa maniera, con una nota. Anche perché l'organismo paritetico di controllo, a composizione mista Regione-Tua, non ha prodotto alcuna procedura di infrazione né tantomeno ha irrogato una sanzione, così come avrebbe dovuto in caso di violazioni. L'altro caso è più recente e attiene alla qualità delle relazioni sindacali. L'altro giorno le segreterie regionali di Filt Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Faisa Cisal hanno scritto a Tua per inoltrare una diffida per un presunto comportamento antisindacale. Nel mirino il verbale di un incontro che, a detta delle sigle, sarebbe stato stravolto, ma soprattutto le lettere inoltrate a una quindicina di autisti con cui si sancisce il loro pensionamento. Per i sindacati si tratta di licenziamento per raggiunti limiti di età. Fonti interne dell'aziende smentiscono questa visione, affermando che in base alle norme vigenti il limite di età, per questa specifica categoria di lavoratori del trasporto, è di 62 anni, dopo i quali scatta il pensionamento.
ARGOMENTO Secondo Cgil, Cisl, Uil e Cisal, l'argomento era stato «oggetto di una comunicazione anticipata dal direttore generale nel corso della stessa riunione e sulla quale le sigle, nell'esprimere contrarietà e dubbi di legittimità rispetto a tali provvedimenti, avevano chiesto e ottenuto una sospensiva al fine di poter approfondire i contenuti della norma, anche per evitare possibili contenziosi». Provvedimenti, insomma, che sono stati giudicati apertamente in contrasto con quanto era emerso nel corso della riunione precedente.
I sindacati si lamentano anche che il verbale di quell'incontro «sarebbe stato letteralmente stravolto». Insomma, le sigle stigmatizzano il comportamento aziendale e chiedono l'annullamento del verbale e delle lettere che sono state inviate il 22 ottobre ai quindici autisti. «Le segreterie regionali - conclude la lettera inviata a Tua - non esiteranno a considerare qualsiasi altro provvedimento da quanto espressamente richiesto un comportamento antisindacale ai sensi dell'articolo 28 della legge del 20 maggio 1970, numero 300». Fonti interne di Tua replicano dicendo che tutto si è svolto secondo le norme. E, in particolare, che il pensionamento degli autisti rientra nell'ambito dell'operazione, più ampia, di razionalizzazione dei costi in modo da tutelare l'intero comparto dei dipendenti. Al momento non ci sarà turnover, quindi nessuna sostituzione. Che ci sia ancora tensione sulla gestione del trasporto pubblico locale lo dimostra anche l'accelerazione che ha avuto, sul piano politico, la proposta di istituzione di una commissione di inchiesta, ventilata già dal presidente di Tua, Gianfranco Giuliante, e tradotta in pratica da una bozza di articolato proposta da Silvio Paolucci su cui c'è anche la convergenza dei Cinque Stelle. Paolucci, che ha superato in velocità la maggioranza, propone che la commissione sia presieduta dall'opposizione. Il tema è, ora, capire cosa farà il centrodestra rispetto a questo, avendo già espresso gradimento sull'istituzione dell'organismo.