MONTESILVANO Chiusa la riviera per sabbia e cittadini a bordo di un bus urbano, costretti a scendere, inferociti, in mezzo alla strada. È successo ieri sul lungomare di Montesilvano, dove il traffico ha subito uno stop inatteso, per la carreggiata ricoperta di sabbia. E tutto questo a conferma della superficialità di sindaco e assessori, che a tre anni ormai dal concerto di Jovanotti non hanno voluto o saputo ripristinare le barriere vegetali deputate a fermare la sabbia trasportata dal vento. È fin troppo chiaro che il Comune punta a riutilizzare l'area per un secondo mega concerto, che però a causa del Covid difficilmente si potrà tenere. Intanto spazzare la sabbia a ogni burrasca ha un suo costo, (leggi spesa a carico dei cittadini).
«Questa situazione spiega in una nota a nome dell'opposizione Romina Di Costanzo l'avevamo pronosticata da mesi. E contemporaneamente avevamo insistito, perché si provvedesse in misura adeguata a fermare la sabbia». Infine l'assessore Alessandro Pompei (quello a cui sono stati segnalati invano da 8 mesi gli avvallamenti su via Verrotti, all'altezza della rotatoria) «dapprima ha minimizzato sull'episodio e poi ha assicurato che era stato indetto un bando con una ditta che a costo zero avrebbe ripristinato le condizioni di sicurezza, sul tratto incriminato (i 400 metri in corrispondenza del concerto Jova Beach party). Ma guarda caso, il dirigente Scorrano ha precisato che ad oggi non è stata ancora bandita la gara». Per quale motivo? Quanto alla sabbia finita pericolosamente sulla strada, non potrà essere riposizionata nel luogo di provenienza, come si era fatto in passato, ma smaltita (e i costi lieviteranno ancora) previo trattamento previsto dalla legge.