Al termine della prima settimana di didattica in presenza (se pur al 50%) negli istituti superiori, il nodo cruciale si conferma la mobilità degli studenti in funzione delle due fasce orarie di ingresso e di uscita (8-13, 9.30-14.30) previste dal piano operativo di rientro. Come attestano anche i controlli effettuati dall'Arma dei carabinieri per prevenire gli assembramenti alle fermate dei bus. Ieri mattina una nuova riunione del tavolo di coordinamento ha tracciato un bilancio comunque positivo e privo di «particolari criticità. L'andamento della situazione è stato attentamente monitorato giorno per giorno in modo da apportare, laddove necessario, alcune piccole modifiche ai servizi di trasporto pubblico per far fronte a esigenze locali», scrive in una nota la Prefettura, che sottolinea come sia fondamentale che le scuole «si attengano al rispetto dello scaglionamento degli orari» e che gli studenti fruiscano dei mezzi di trasporto in stretta corrispondenza con entrate e uscite. Va evitato, insomma, il rito della passeggiata dopo la campanella delle 13, con conseguente superaffollamento dei mezzi pubblici nelle corse delle 14.
I DOVERI Se per gli studenti si tratta solo di entrare nell'ordine di idee dei nuovi orari, diverso è per le scuole che a causa di esigenze interne e monte ore relativo a specifici indirizzi non sono in grado di sopprimere fasce intermedie di uscita (13.45, 13.50) determinando sovraccarico in orari in cui le corse non sono potenziate. Il liceo Marconi, attraverso il collaboratore di presidenza Giovanni Dursi, fa sapere tuttavia di aver «adeguato l'organizzazione oraria alla direttiva prefettizia». Il nuovo orario sarà in vigore da lunedì 18, data in cui sarebbe teoricamente possibile incrementare la frequenza fino al 75%; in realtà, alla luce del passaggio in zona arancione a partire da domenica, pare molto probabile l'attuazione di una deroga, già richiesta in precedenza da alcuni istituti per ragioni di spazio.
I TEST Al MiBe si è concluso nel frattempo lo screening su studenti e personale: «siamo soddisfatti della partecipazione, abbiamo avuto esiti tutti negativi su un totale di circa 500 test effettuati. Sarebbe utile ripetere tale screening periodicamente sostiene la dirigente del MiBe Raffaella Cocco, che torna sul nodo trasporti -. Ci sono alcune difficoltà in quanto abbiamo il 72% degli studenti pendolari. Alcune destinazioni non prevedono tratte uniche ma più cambi di linee, e a volte i ragazzi non trovano le coincidenze per i vari paesi di residenza. Siamo in contatto con la Tua per risolvere tale problematica per i casi specifici e stiamo ricorrendo anche al rilascio di brevi permessi agli studenti che ne fanno richiesta».
Per quanto riguarda le scuole dell'infanzia sono state consegnate ieri mattina ai nidi La Conchiglia di via Vespucci, Il Gabbiano di via Cincinnato e La Mimosa di via B. Croce i dispositivi di sanificazione quotidiana Dési-Air, già utilizzati con successo sugli scuolabus comunali. «Garantire la sicurezza degli ambienti e la maggiore serenità possibile ai bambini e ai loro genitori è uno degli obiettivi primari dell'amministrazione comunale afferma l'assessore con delega agli asili nido Mariarita Paoni Saccone -. Sono certa che saranno un ausilio necessario oltre che utile».