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Data: 27/03/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA
    CORRIERE DELLA SERA

Brt Bartolini in amministrazione giudiziaria: indagine per caporalato e frode fiscale. Misura anche per Geodis

Il tribunale di Milano interviene sul colosso di proprietà francese da 1,7 miliardi di fatturato, 4 mila dipendenti diretti e altri 18 mila indiretti. «Cento milioni di risparmi l’anno ai danni dei lavoratori e del fisco»

Brt

Sul sistema che per i magistrati milanesi «ha consentito a Brt-Bartolini Brt-Bartolini di risparmiare 100 milioni all’anno» da una decina d’anni «a tutto detrimento dei lavoratori e dell’Erario» crolla la linea Maginot dei vertici del colosso da 1,7 miliardi di fatturato, 4.000 lavoratori assunti e altri 18.000 impiegati indirettamente nel gruppo acquisito due anni fa dalle Poste francesi per 1,2 miliardi. E le ammissioni dei dirigenti, di fronte ai primi due sequestri di indebiti risparmi fiscali per 44 milioni nel dicembre 2022 e per altri 24 milioni nel gennaio 2023, fanno cadere il velo sul fatto che i modelli organizzativi anti-illeciti di Brt-Bartolini «non avevano alcun efficacia in quanto costruiti per mere finalità “cosmetiche”»; e che «i vertici erano perfettamente consapevoli della inadeguatezza delle tariffe imposte ai fornitori, tariffe certo non in grado di coprire i costi e da cui derivavano l’evasione dell’Iva e dei contributi delle cooperative fornitrici di manodopera». 

Bartolini in «amministrazione giudiziaria»

Per questo Brt-Bartolini da lunedì mattina è sotto «amministrazione giudiziaria» disposta dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano presieduta da Fabio Roia: i giudici Maria Rispoli, Giuseppe Cernuto e Lucia Spagnuolo Vigorita, su richiesta del pm Paolo Storari, alla ricerca di una misura efficace ma «invasiva il meno possibile», non hanno spossessato del tutto la proprietà, ma hanno nominato un amministratore giudiziario, Riccardo Bonivento, che per un anno affiancherà il consiglio di amministrazione «in funzione di “tutoraggio”» per bonificare l’azienda, irrobustire i controlli «ed evitare che si possano nuovamente verificare ulteriori situazioni agevolatrici di attività illecite».

 
Le indagini

Già le indagini su un campione di 34 coop fornitrici a Brt di 3.434 autisti, e i racconti di alcuni lavoratori, avevano indotto la Procura a ravvisare «una sistematica intermediazione illecita di manodopera»: nessuna autonomia delle coop e loro gestione reale in capo a Brt, mancato rispetto delle norme su sicurezza e visite mediche, continuo cambio di coop e quindi perdita di scatti di anzianità e diritti maturati, ricorso alla pratica del doppio bonifico a dispetto dell’apparente busta paga, autisti “padroncini” costretti a pagarsi la rata del furgone e l’assicurazione e il carburante e eventuali riparazioni.

Adesso emerge che il consulente di diritto del lavoro di Brt, l’avvocato giuslavorista Gianluca Spolverato, interrogato il 23 febbraio dal pm, ha spiegato che Brt per quanto riguarda il settore facchinaggio gestisce tutta la parte economica degli appalti, e che i “padroncini” che lavorano per Brt ricevono una busta paga al minimo, e il resto viene pagato attraverso bonifico ma sulla differenza non vengono pagati i contributi. 

E rivela che proprio dall’interno della Brt era stata «data la disposizione di cambiare la cooperativa ogni due anni e aprirne un’altra allo scopo di non far emergere criticità fiscali che potessero riverberarsi su Brt», in un sistema perfettamente «a conoscenza dell’amministratore delegato Costantino Dalmazio Manti». Il quale, interrogato il 6 marzo e autosospesosi, apre anche uno squarcio sull’ipotesi di reato di «corruzione tra privati» dentro Brt, e cioè ammette di avere ricevuto da fornitori del gruppo (in cambio del loro essere selezionati da Brt) circa 1 milione di euro di tangenti private fra il 2016 e il 2022, gli ultimi 200.000 con l’aiuto di Spolverato. «Il codice etico di Brt, se confrontato con le dichiarazioni rese da Manti e Spolverato dimostra plasticamente - addita il pm - il concetto di “decoupling” organizzativo: e cioè il fatto che, in parallelo alla struttura formale volta a seguire le regole istituzionali, si sviluppa un’altra struttura informale, volta a seguire le regole dell’efficienza e del risultato. In questo modo la costante e sistematica violazione delle regole genera la normalizzazione della devianza, in un contesto dove le irregolarità e le pratiche illecite vengono accettate e in qualche modo promosse in quanto considerate normali».

Misura anche per Geodis

Analoga amministrazione giudiziaria viene ora disposta dal Tribunale anche a carico di Geodis Cl Italia, altra azienda del settore pure già colpita da un sequestro di 37 milioni mesi fa. Ma qui la particolarità è che il parziale commissariamento interviene per evitare che l’azienda continui ad agevolare il reato di riciclaggio contestato al principale dei referenti delle coop utilizzate come serbatoi illeciti di manodopera, Antonio Suma: uno sviluppo giuridico (il riciclaggio altrui come presupposto) che in futuro potrebbe quindi far estendere il raggio di operatività dello strumento dell’amministrazione giudiziaria di una società. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La nota dell'azienda BRT

«In merito ad alcuni articoli pubblicati oggi su BRT, la società conferma che sta collaborando con la Procura della Repubblica dal mese di dicembre 2022, nel contesto di un'indagine sul settore della logistica e dei servizi di consegna da parte dell’Autorità Giudiziaria riguardo a criticità emerse in relazione ad alcuni fornitori dell'industria dei trasporti in Italia. La società ha espresso la volontà di implementare procedure e controlli ancor più stringenti. La nomina di un Amministratore Giudiziario da parte del Tribunale di Milano, notificata a BRT in data odierna (27 marzo 2023), si inserisce in questo contesto. Il Tribunale ha circoscritto la missione dell’Amministratore chiarendo che: “l’ordinario esercizio di attività di impresa rimane in capo agli organi amministrativi della società con affiancamento ex art. 34 Decreto Legislativo 159/2011 dell’amministratore giudiziario”. La società, in parallelo, ha già iniziato molteplici investigazioni interne volte ad analizzare alcune situazioni critiche. In questo contesto, BRT comunica che, già in data 8 febbraio 2023, con delibera del Consiglio di Amministrazione di BRT, ha delegato tutti i poteri per la gestione della società a Mathieu Wintgens, Presiedente del CdA di BRT, in sostituzione del Direttore Generale Dalmazio Manti. Tutto il personale di BRT è impegnato a garantire la prosecuzione dell’attività in conformità ai più elevati standard nel settore grazie all’implementazione di tutte le misure necessarie e opportune, continuando a fornire la propria piena collaborazione alle autorità».


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