TRASPORTIL'AQUILA Ora è ufficiale: i pedaggi delle autostrade A24 e A25 resteranno così come sono fino al 31 ottobre 2021. La Camera ha votato favorevolmente, dopo il via libera della Commissione, l'emendamento proposto dalla deputata aquilana del Pd, Stefania Pezzopane, in veste di relatrice del decreto Sisma in corso di conversione. Si tratta del prolungamento di ulteriori dieci mesi rispetto all'emendamento che già aveva ottenuto l'inserimento nel testo, con scadenza 31 dicembre 2020. L'ok ha scatenato la polemica politica: c'è chi vuole intestarsi i meriti del provvedimento e chi attacca la Lega per aver proposto un sub-emendamento, poi bocciato, apparentemente contro l'ulteriore proroga. Lo stesso Carroccio accusa per il presunto «regalo milionario a Toto», mentre i sindaci esultano: «Siamo soddisfatti, ora misure strutturali e messa in sicurezza».
Andiamo con ordine. Stefania Pezzopane ha esternato la sua soddisfazione: «E' una vittoria, un accordo forte e serio tra Mit, gestore e Anas. In questi due anni l'approvazione del Pef (il nuovo piano economico finanziario per la gestione, ndr) risolverà definitivamente la questione pedaggi. L'aumento sarebbe arrivato a oltre il 25 per cento, a partire da gennaio. Un salasso inaccettabile che ci siamo sentiti in dovere di evitare agli abruzzesi. Stupisce il comportamento della Lega, che in queste settimane non ha detto nulla per poi arrivare alla notte del voto per fare un vero e proprio ostruzionismo per impedire l'approvazione dell'emendamento. Non solo la maggioranza ha tenuto testa, ma si sono associate le altre opposizioni, isolando la Lega». Proprio dal Carroccio arriva il contrattacco. Il sub emendamento a cui si fa riferimento mirava ad abolire due commi dell'emendamento-Pezzopane. Non il primo, sulla proroga fino al 2021, ma quelli relativi alla copertura finanziaria: il Carroccio è contrario a stoppare il versamento di due rate annuali che Strada dei Parchi deve ad Anas, per un importo di oltre 110 milioni. Lo spiega, al Messaggero, il deputato ed ex vice ministro a Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi: «C'è un debito enorme del concessionario nei confronti di Anas. Il costo della concessione era stato dilazionato in canoni annuali. Con questa norma abbiamo ulteriormente posticipato al 2030, a fine concessione. Creando un buco per l'azienda, visto che la liquidità, immediatamente spendibile, avrebbe permesso interventi sulla viabilità anche in Abruzzo. I pedaggi, in realtà, su quelle autostrade non dovrebbero proprio esserci visto che non si pagano le rate della concessione. Non si può tenere una regione come l'Abruzzo sotto scacco. Ogni volta si apre la questione rincari, ma in realtà il valore dei pedaggi sarebbe molto inferiore rispetto allo sconto dato. La posizione è la stessa della Liguria: quando ci sono carenze nelle manutenzioni o emergenze il gestore dovrebbe abolire il pedaggio. Altrimenti si rischia che da un lato si minaccia il ritiro della concessioni e dall'altro si dà a qualcun altro».
Anche il deputato aquilano Luigi D'Eramo è dello stesso avviso: «A nostro giudizio andavano indicate coperture finanziarie di natura diversa». «Un segnale importante di attenzione verso l'Abruzzo dice Gianluca Castaldi, Sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento - un impegno mantenuto (anche oltre le aspettative) che viene incontro alle esigenze del territorio».