MILANO Il governo ha messo il sigillo politico al Piano economico finanziario (Pef), ricevuto giovedì 19 da Aspi (si veda Il Messaggero domenica 22) contenente un aumento delle tariffe dell'1,64% rispetto all'originario 2,40%. Come anticipato ieri, Palazzo Chigi, Mit e Tesoro hanno inviato al Cipe una lettera di accompagnamento del Pef affinché l'iter approvativo del documento prosegua nella fase tecnica. L'accelerazione governativa è avvenuta nel corso di una riunione riservata tra i vertici del Mit, Mef e Palazzo Chigi, all'inizio di questa settimana, allo scopo di analizzare il documento. E' in quella sede che si sarebbe trovata la convergenza definitiva su tariffe, manutenzioni e investimenti e si sarebbe, dunque, deciso di portare avanti l'iter di approvazione che mette per sempre la parola fine a un'eventuale revoca.
LE ATTIVITÀ INDUSTRIALI Dal punto di vista delle attività industriali, l'intero Pef prevede oltre 21 miliardi, tra investimenti e manutenzioni, al 2038. Ma la svolta impressa dal nuovo corso di Aspi spinge fortemente la spesa già nel prossimo quinquennio: parliamo di 6,1 miliardi da mettere in campo entro il 2024, a cui potranno aggiungersi ulteriori 1,3 miliardi, già previsti dal 2025. Risorse che consentono un radicale ammodernamento della rete, le cui attività sono iniziate negli ultimi due anni, con una spesa in manutenzione superiore a 1 miliardo. Per avere un parametro su volume di investimenti messi in campo, basti pensare che Anas, soltanto ieri, ha avviato un bando europeo di 1,2 miliardi per la manutenzione della sua rete. Attività che partiranno tra un anno.
In attesa che venga sciolto il nodo del recupero traffico a causa Covid il Mit dovrebbe emettere in questi giorni la circolare richiesta dall'Authority dei Trasporti per normare i criteri di accesso il Pef proseguirà ora il suo iter tecnico, necessario dopo l'ok politico ricevuto dall'esecutivo. Il Cipe dovrà infatti analizzare il documento con il supporto del suo Nucleo di Consulenza Interno (Nars). Una volta terminata la valutazione, il Comitato emanerà una delibera, che dovrà essere registrata dalla Corte dei Conti. A quel punto Mit e Aspi potranno sottoscrivere l'atto aggiuntivo, sul quale c'è già stato un reciproco via libera. L'atto sarà poi recepito formalmente con un decreto ministeriale di Mit e Mef, che dovrà essere registrato dalla Corte dei Conti. Passaggi burocratici indispensabili, che di norma impegnano diversi mesi, ma che il governo potrebbe accelerare effettuando una moral suasion.
Sempre sul fronte autostradale, va registrato infine che ieri il Tar veneto ha dato ragione alla concessionaria Cav, che aveva fatto ricorso contro il sistema tariffario Art: il castello regolatorio costruito da Camanzi ha stravolto, le prerogative giuridiche ed economiche della concessionaria.