Data: 18/05/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Autostrada, sicurezza dei viadotti: assolti i vertici di Strada dei Parchi
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E' un'assoluzione che appaga più delle altre la concessionaria quella che il tribunale di Sulmona ha fatto nei confronti dei vertici di Strada dei Parchi, perché è la quarta ed ultima (dopo le inchieste di L'Aquila, Teramo e Pescara), perché è stato lo stesso pubblico ministero a chiedere l'assoluzione e perché sui viadotti sotto inchiesta di Sulmona (quattordici in tutto tra Cocullo e Popoli sull'A25), venne realizzata "un'inchiesta-spettacolo", così la definisce la Toto Holding, che vide le telecamere de "Le Iene" dedicare una puntata del programma alla visita che l'allora ministro Toninelli fece a Macchia Maiura e che portò poi alla revoca della concessione da parte del governo Draghi. Concessione tornata a pieno titolo nelle mani del Gruppo Toto dal primo gennaio scorso, a seguito della transazione voluta dal ministro Salvini
Davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Sulmona erano in particolare finiti i tre dirigenti dell'allora Strada dei Parchi: Cesare Ramadori, Igino Lai e Gianfranco Rapposelli. Tutti assolti con formula piena dai quattro capi d'imputazione, compreso quello di inadempimento nei contratti di pubbliche forniture, che poi era stato alla base della revoca della concessione. «Il pronunciamento odierno contribuisce a eliminare qualsiasi dubbio ancora sussista sulla correttezza della Concessionaria, che ha eseguito manutenzioni ordinarie per importi persino superiori a quelli previsti da contratto, e a confermare la sicurezza delle due autostrade per i propri Clienti commenta il Gruppo Toto -. La sentenza di Sulmona è l'ulteriore dimostrazione di quanto iniqua e infondata sia stata la decisione di revocare la concessione per "gravi inadempimenti" nel luglio 2022. Le perizie eseguite dal Ctu nominato dal Tribunale a seguito di scrupolose prove di carico, che hanno valutato la resistenza dei viadotti sotto il massimo sforzo teorico, hanno infatti categoricamente escluso il pur minimo rischio statico». Secondo la concessionaria, sorpresa di come l'Avvocatura dello Stato abbia chiesto la condanna degli imputati, l'operazione viadotti, scoppiata subito dopo il crollo del ponte di Genova, ha gettato «ombre infamanti ed ingiuste sulla gestione e contribuito a generare un allarme immotivato nella pubblica opinion».
Patrizio Iavarone
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