ROMA Sono servite un'altra notte e un'altra giornata di dure trattative per arrivare al varo del decreto agosto, la nuova manovra del governo da 25 miliardi per sostenere aziende e famiglie alle prese con la crisi provocata dal Covid. Al centro dello scontro, che non si risolve prima di arrivare in serata in Consiglio dei ministri, soprattutto gli aiuti per i consumi e i bonus per i ristoranti. Nell'ultima bozza del provvedimento, approvato con la formula del «salvo intese», che permette nuove modifiche prima della pubblicazione, ci sono comunque nuovi sussidi e bonus, sgravi per le assunzioni e lo slittamento delle tasse. Oltre alla fiscalità di vantaggio al Sud, con lo sconto del 30% dei contributi per tutti i dipendenti, non solo per i neoassunti. La misura si applicherà su parametri di Pil e disoccupazione coinvolgendo di fatto tutte le regioni meridionali dall'Abruzzo in giù. Secondo il ministro Giuseppe Provenzano lo sconto avrà un impatto su 500 mila imprese, di cui il 90% con meno dieci dipendenti, e porterà complessivamente a un taglio del costo del lavoro del 10%. Via libera del governo intanto anche alla riforma del Consiglio superiore della magistratura: aumento del numero dei consiglieri, per i togati elezioni a doppio turno e sorteggio se non si raggiunge il numero previsto di candidati per ciascun collegio e con rispetto della parità di genere; no ai laici provenienti da incarichi di governo, nelle Regioni e nelle province autonome, riorganizzazione delle procure con minore gerarchizzazione, regole rigide per le nomine per arginare il potere eccessivo delle correnti.
«Tuteliamo l'occupazione, sosteniamo i lavoratori, alleggeriamo le scadenze fiscali, aiutiamo le regioni, gli enti locali e il Sud», ha detto il premier Giuseppe Conte. Nel decreto, il terzo dell'emergenza che porta a 100 i miliardi stanziati dall'esecutivo in 5 mesi, arriva anche una nuova tranche di 400 euro di reddito di emergenza per le famiglie più in difficoltà. Come previsto entra il rinnovo della cassa integrazione per altre 18 settimane. Ci sono poi 5 miliardi di fondi per gli enti locali e un miliardo per la scuola e trova posto anche un fondo per la formazione delle casalinghe. Le risorse però non bastano per soddisfare tutte le richieste. L'aiuto ribattezzato Filiera Italia, voluto dalla ministra renziana Teresa Bellanova per sostenere i ristoranti con soldi a fondo perduto per l'acquisto di prodotti Made in Italy viene tagliato da 900 a 600 milioni e resta solo per i ristoranti che abbiano subito un calo del fatturato del 60%. Confermata invece la misura per incentivare tutti gli acquisti e sostenere la ripresa premiando chi paga con carta di credito o sistemi digitali. I rimborsi, con un meccanismo a punti da definire, arriveranno ogni sei mesi. Nel decreto entra anche un nuovo contributo a fondo perduto, destinato a 29 città d'arte, per sostenere le attività commerciali dei centri storici colpite dal crollo dei turisti provocato dalla pandemia e che a giugno abbiano registrato perdite del 50% rispetto al 2019. Fra le città inserite nella lista c'è ovviamente Roma. Per il turismo e per gli stabilimenti termali arrivano anche nuovi sgravi. Viene esteso infatti l'esonero dal versamento dei contributi - per massimo 3 mesi - anche alle «assunzioni a tempo determinato o con contratto di lavoro stagionale». In caso di trasformazione a tempo indeterminato si applica la decontribuzione prevista per le altre aziende per le nuove assunzioni stabili, cioè uno sgravio totale per 6 mesi fino a un massimo di 8.060 euro annui riparametrato su base mensile. Sempre per il turismo c'è una indennità una tantum di mille euro, che sarà erogata dall'Inps, per stagionali e tempi determinati del settore che non abbiamo ritrovato un impiego. Il bonus andrà anche ai lavoratori dello spettacolo.
IL BRACCIO DI FERRO Anche sul fisco il braccio di ferro è andato avanti per tutto il giorno. Nel decreto entra comunque lo slittamento da novembre ad aprile delle tasse degli autonomi (che vale 2,2 miliardi) e la diluizione in 24 rate a partire da gennaio del pagamento delle imposte sospese durante il lockdown (ma il 50% andrà pagato entro dicembre). Confermato inoltre il blocco dei licenziamenti almeno fino a metà novembre. Ma nel testo spunta anche un nuovo aiuto ai disoccupati: la Naspi, l'indennità per i senza lavoro, verrà concessa anche a chi lascerà volontariamente il posto in seguito ad accordi sindacali. Per tutto il 2020, come chiesto dal Pd nonostante le resistenze dei grillini, in deroga al decreto dignità si potranno poi prorogare i contratti a tempo senza indicare la causale.
Infine tra le misure destinate a scatenare polemiche c'è una sorta di condono - già tentato e poi saltato con il decreto rilancio - che consentirebbe ai concessionari delle spiagge con un contenzioso aperto con lo Stato di sanare quanto dovuto pagando solo il 30% in un'unica soluzione o il 60% a rate.