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Data: 27/03/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA
    CORRIERE DELLA SERA

Auto green, arriva il sì di Bruxelles agli e-fuel (e l’Italia rimane a secco sui biocarburanti)

L’accordo Ue e il no ai biocarburanti

I veicoli con i motori a combustione potranno essere immatricolati anche dopo il 2035 ma solo se usano carburanti sintetici. A prevederlo è l’accordo raggiunto tra l’Unione europea e la Germania per l’uso degli e-fuel. Non ci sarà spazio invece per i biocarburanti, perché il regolamento Ue sullo stop ai motori benzina e diesel a partire dal 2035 «non sarà riaperto», come ha spiegato un funzionario Ue. La stessa fonte ha precisato che l’intesa tra la Commissione europea e Berlino sugli e-fuel «riguarda il considerando 11» del testo «già contenuto nell’attuale regolamentazione». Gli ambasciatori dei 27 Stati membri lunedì 27 marzo, riuniti nel comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue (Coreper), hanno approvato il regolamento e hanno deciso che l’accordo sulle norme relative alle emissioni di CO2 per le automobili sia inserito all’ordine del giorno del Consiglio Energia di martedì 28 marzo per l’adozione definitiva. «Non possiamo consegnare alla Germania il monopolio degli e-fuel e il nucleare totalmente alla Francia», commenta il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante un evento Unioncamere a Roma.

Cosa sono gli e-fuel

Gli electrofuel o e-fuel sono combustibili sintetici ottenuti combinando idrogeno e CO2, perché siano sostenibili l’idrogeno deve essere prodotto tramite processo di elettrolisi dell’acqua che viene scomposta nei suoi elementi base, idrogeno e ossigeno. In Europa sono prodotti in Germania. Produrre e-fuel è molto costoso e comporta un grande consumo di acqua per l’elettrolisi. Con l’apertura della Commissione europea all’utilizzo di e-fuel, carburanti sintetici, a partire dal 2035, «la Germania dovrà importare il 72% della sua domanda di idrogeno verde. Per far fronte a ciò, la Germania e l’Europa dovranno importare volumi significativi sia di e-fuel che di idrogeno (necessario per produrre l’e-fuel) dall’estero. Paesi mediorientali come l’Arabia Saudita sono tra le opzioni più vicine e praticabili e nel 2021 è stato firmato un memorandum d’intesa tra Germania e Arabia Saudita che prevede esportazioni di idrogeno verde verso la Germania». A dirlo è un’analisi di Transport & Environment (T&E), la principale ong europea su temi ambientali legati al trasporto.

Le richieste dell’Italia

L’accordo tra Commissione Ue e governo tedesco non contempla i biocarburanti, che l’Italia aveva chiesto di includere in quanto combustibili neutri. «Vediamo cosa succede quando si conclude la trattativa, stiamo cercando di allargare il fronte dei Paesi che sostiene la nostra posizione», aveva dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera. L’Italia alla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi aveva chiesto più tempo per approfondire la dichiarazione sugli e-fuel che la Commissione allegherà allo stop alle auto inquinanti dal 2035. Ma la decisione di mettere il voto in agenda al Consiglio Energia ha ricevuto «ampio supporto» alla riunione degli ambasciatori, ha spiegato una fonte diplomatica vicina al dossier. «La decisione europea di dare un futuro ai motori endotermici per auto e furgoni, prevedendone l’uso con i carburanti sintetici oltre il 2035, rappresenta una scelta strategica importante», dice Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto. «Il Consiglio Ue - aggiunge - non può accantonare i biocarburanti di fonte rinnovabile, i quali, ancor più degli e-fuel, assicurano un’impronta di carbonio completamente neutra».

Perché i biocarburanti non sono stati ammessi

A differenza degli e-fuels che erano già previsti nel considerando 11 del regolamento, i biocarburanti non rientrerebbero nel provvedimento, in quanto non al 100% neutri in termini di emissioni di CO2. Questa è la ragione per cui la Commissione europea non avrebbe preso in considerazione la richiesta dell’Italia. Altrimenti sarebbe stato necessario rimettere mano al testo che era stato già approvato dal Parlamento Ue in via definitiva.

Le prossime tappe

Dopo la riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri, martedì 28 marzo il Consiglio Energia dovrebbe adottare in via definitiva il regolamento sulle emissioni di CO2 delle auto e dei furgoni nuovi. Il Parlamento europeo ha già ratificato l’accordo a febbraio, quindi dopo il via libera definitivo dei ministri Ue il testo dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta ufficiale.

Cosa cambia con le nuove regole e da quando

Il regolamento prevede che a partire dal 1° gennaio 2035 tutte le nuove auto in arrivo sul mercato dovranno essere a emissioni zero e non potranno emettere CO2. Le nuove auto quindi dovranno essere elettriche o alimentate con carburanti sintetici, come previsto dall’accordo raggiunto dalle istituzioni Ue e il governo tedesco. Le regole riguardano i nuovi veicoli, non quelli già in circolazione, che si potranno continuare a guidare. Inoltre sarà ancora possibile acquistare e vendere automobili d’occasione a benzina o diesel e rifornirle di carburante, ma il costo totale di proprietà (costo di carburante, manutenzione, acquisto e assicurazione) potrebbe aumentare. È prevista anche una deroga al regolamento per i costruttori che hanno volumi di produzione limitati (tra mille e 10 mila auto o tra mille e 22 mila furgoni all’anno), normalmente si tratta di auto di lusso come Ferrari o Lamborghini. A queste case aut0mobilistiche viene concesso un anno di tempo in più per adeguarsi alla normativa.


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