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Data: 14/11/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Autista di un bus preso a pugni da un passeggero

In una delle giornate più dure per i lavoratori dell’Ama, ad accrescere il clima di tensione in città ci ha pensato l’aggressione ad un’autista dell’azienda di trasporto pubblico locale, colpito al volto da un passeggero. Il fatto è accaduto intorno alle 8.30 in via Vetoio, nei pressi dell’ospedale regionale San Salvatore, sulla linea 19 che parte dal terminal di Collemaggio e arriva sino a Coppito. Il passeggero, stando alle prime ricostruzioni, avrebbe chiesto all’autista di poter scendere ad un certo punto ma, alla risposta di diniego in quanto la linea non sarebbe arrivata fino al punto in questione, il passeggero per risposta ha sferrato un pugno allo zigomo del conducente del mezzo, facendo poi perdere le tracce di se e confondendosi evidentemente in mezzo alla gente che affollava il pullman a quell’ora. Ad intervenire sul posto è stata la Polizia Municipale del capoluogo che svolge anche le indagini. Saranno sentiti i testimoni per avere una descrizione completa e più precisa possibile dell’uomo e si utilizzeranno, con ogni probabilità, anche le immagini video delle telecamere del terminal per compararle con le descrizioni fornite dai testimoni. L’autista coinvolto è stato costretto a fermare il bus per attendere l’arrivo della Polizia Municipale ed è dovuto ricorrere alle cure del 118, ricevendo sette giorni di prognosi. Un bel livido stampato sul volto che il dipendente dell’Ama ha voluto mostrare anche al primo cittadino Pierluigi Biondi nel corso dell’assemblea in azienda. Intanto la solidarietà all’autista è arrivata dall’assessore allamobilità Carla Mannetti. «Sono in corso gli accertamenti per chiarire la dinamica dell’accaduto – ha detto la Mannetti – ma qualsiasi sia il quadro che emergerà, è inconcepibile che un addetto della nostra azienda dei trasporti debba subire una violenza così inaudita. Gli autisti dell’Ama svolgono un servizio importantissimo e al contempo delicatissimo, essendo impegnati su mezzi che percorrono centinaia di migliaia di chilometri l’anno, in un territorio fra i più estesi d’Italia, con dislivelli significativi e spesso in condizioni difficilissime. Certi gesti spregevoli - conclude - non possono essere in alcun modo giustificati ».


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