ROMA La trattativa è in stallo. Bloccata su una pregiudiziale che rischia di far saltare il confronte. Ciò nonostante Atlantia abbia messo sul tavolo un mix di proposte per evitare la revoca della concessione di Autostrade ai limiti della tenuta di bilancio: dalla vendita del 51% di Aspi al taglio dei pedaggi, dall'aumento degli investimenti a nuovi interventi per Genova. Ma, prima di formalizzare la proposta, chiede al governo di mettere mano all'articolo 35 del Milleproroghe, quello che prevede il passaggio obbligato della concessione ad Anas, un drastico taglio all'eventuale risarcimento, una sforbiciata secca alle tariffe. Fino ad ora però nessuna apertura né dal Mit né da Palazzo Chigi. La prospettiva della revoca sembra davvero tramontata ma nei fatti al momento non ci sono le condizioni per arrivare ad una composizione del confronto.
LA POSIZIONE Dal Tesoro, che di revoca non vuol sentir parlare, premono per una modifica del decreto o per un intervento successivo in grado di sterilizzarne gli effetti. Considerano un azzardo sfidare Atlantia sul fronte giudiziario. Una parte del Pd e dei 5stelle sembra determinata invece a far pagare il prezzo massimo possibile al gruppo privato il crollo del Ponte Morandi, ma sia a livello economico che di consenso mediatico ci sono due ostacoli da superare: il rischio di pagare un indennizzo miliardario e quello di mandare a casa 7 mila lavoratori. Tra l'altro, in molti sono convinti che Anas non sia in grado di gestire una operazione tanto complessa. Anche i 5stelle più duri nelle ultime ore si sarebbero convinti che bisogna procedere per un'altra via. Non che questo riposizionamento non abbia causato mal di pancia, tutt'altro; ma alla fine se il controllo di Autostrade dovesse passare a Cdp o F2i, in casa grillina si potrà sempre dire che l'obiettivo della statalizzazione è stato raggiunto. Che Altantia sia disposta a scendere sotto il 50% della quota che detiene in Autostrade (l'88%), è un tabù ormai superato. Ma per procedere servono ulteriori passaggi che il governo al momento non ha ancora compiuto. Primo tra tutti cancellare lo scenario delineato dall'articolo 35 che prevede la revoca e affida la gestione delle autostrade in mano all'Anas. Il segnale dato al governo dai Benetton è chiaro: apriamo le porte di Atlantia ad altri soci, allarghiamo la governance, di fatto rinunciamo al controllo su Autostrade, ma va tolta di mezzo la pistola fumante della revoca, che con il Milleproroghe non modificato resterebbe sul tavolo. In più - è il ragionamento degli analisti finanziari - l'articolo 35 fa venire meno la possibilità per Atlantia di restituire la concessione; ovvero di chiedere il maxirisarcimento previsto dall'attuale convenzione. Altro punto chiave: la revisione al ribasso delle tariffe voluta dall'esecutivo, unita al piano di investimenti in manutenzione della rete deciso da Aspi che aumenta controlli e spese, rischia di mettere la società in una fase pericolosa di tensione sul fronte dei conti. Il sistema tariffario è ancora incerto e questo è un elemento che non consente di avere un quadro trasparente, in caso di vendita, perché le tariffe comprendono il tasso di remunerazione del capitale, cioè gli incassi futuri.
SE CAMBIANO LE REGOLE Se cambiano le regole, se i pedaggi saranno meno del previsto, cambiano anche gli introiti e quindi il rischio è di ritrovarsi con azioni dal valore più alto o più basso rispetto al momento dell'acquisto. Senza contare gli effetti sui soci esteri di Aspi-Atlantia e sui risparmiatori che posseggono azioni e obbligazioni. Anche Cdp o F2i dovrebbero avere certezze prima di entrare in gioco, semmai lo faranno. Prima cioè di trovarsi alle prese con una concessione meno appetibile rispetto all'attuale. L'esecutivo potrebbe anche decidere di allungarla ulteriormente per assicurare ritorni importanti, ma questa ipotesi non è stata messa sul tavolo. Insomma, la strada sembra ancora lunga. Tra paletti normativi da dribblare, una governance tutta da scrivere e un governo alle prese con non poche divisioni interne e i casi Alitalia, Ilva e Airitaly da risolvere.