Data: 21/04/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Atac, scontro tra Comune e ad sui conti Per il dopo Simioni un manager esterno
Cercasi per Atac un manager di caratura nazionale, con una lunga esperienza nel settore dei trasporti e che sappia di finanza e ristrutturazioni industriali. Proprio come l'uscente Paolo Simioni. Manca il nome - e non è poco - ma in Campidoglio è stato già delineato il profilo del successore del manager veneto, resta da decidere se selezionarlo con procedura pubblica oppure con chiamata a diretta. Il tempo, in teoria non manca, perché Simioni resterà in carica come presidente e Ad fino al prossimo 30 giugno per approvare il bilancio 2019. Per la cronaca, su questa nomina, potrebbero dire la loro anche i vertici del Movimento Cinquestelle e della Casaleggio, che già in passato si sono interessati alle partecipate romane. In teoria questa è la linea che il Campidoglio, proprietario della municipalizzata di via Prenestina, vuole seguire. Ma tra il dire e il fare ci sono di mezzo l'appeal che in questo momento può avere una poltrona di un'azienda sotto concordato e con un azionista, il sindaco di Roma, in scadenza tra meno un anno. Per non parlare del fatto che l'uscente Simioni ha già fatto sapere al Comune che servono almeno 200 milioni di euro per salvare la baracca, che con l'emergenza Covid-19 vede crollare la bigliettazione per 25 milioni al mese. Di conseguenza, dalle parti di Palazzo Senatorio, non si esclude come piano B e viste le difficoltà di affidarsi a un manager interno (come il braccio destro di Simioni, Cristiano Ceresatto) per garantire la continuità e il buon esito del concordato.
FASE 2 E CONCORDATO Intanto, accanto alle regole sul contingentamento dei bus (confermato anche ieri da Virginia Raggi) il Comune dovrà trovare una soluzione alla crisi di liquidità di Atac. Simioni, ha scritto al suo azionista che servono 200 milioni per ovviare alla mancata bigliettazione (25 milioni al mese la perdita) seguita ai lockdown. Il Campidoglio ha chiesto delle specifiche sulle minusvalenze, ma è pronto a girare, attraverso fondi statali e regionali, la metà di questa cifra. Aspetta altri soldi dal governo per rispettare le scadenze del concordato. In caso contrario, si lavorerà a uno slittamento. |
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