Fermate dei bus e stazioni della metro senza controllori. Così i romani ne approfittano: secondo l'ultimo report della direzione Commerciale Atac, nel 2020 il 40% dei viaggiatori è salito senza biglietto. Il calcolo è stato eseguito incrociando i dati registrati tra conta persone, ticket e abbonamenti venduti. Ma la conferma, che i furbetti del bit, sono in aumento arriva anche da un confronto con le analisi del 2018 e il 2019. Quando era stato programmato un incremento delle squadre dei verificatori. Tanto che l'evasione accertata era scesa al 10%.
MANCATI INTROITI Una tendenza che, se non verrà invertita, si tradurrà -nel 2021- in 145 milioni di euro in meno nelle casse della municipalizzata. Un'altra tegola sul tetto già traballante dell'azienda con i conti in profondo rosso anche a causa della pandemia tanto che la sindaca Raggi ha richiesto, come aiuto all'azienda, i ristori. Mentre procede a rilento il concordato fallimentare. Il piano di rientro studiato nel 2017 per salvare dalla bancarotta Atac che sta procedendo tra «significativi ritardi e criticità», come scrivono i commissari. A cui ora si somma pure la voragine dei mancati incassi dalla vendita dei ticket che è in picchiata. Il primo campanello d'allarme era scattato al termine del lock down. Dopo aver adeguato autobus, stazioni e vagoni della metro alle nuove disposizioni sanitarie. Le casse dell'azienda avevano registrato la prima grave flessione negativa. Prima sul volume dei viaggiatori e poi sui ricavi dei biglietti.
IL NODO Una questione spinosa che coinvolge anche Cotral, il servizio di mobilità regionale. Ecco perché le due aziende hanno inviato una richiesta al ministero dei Trasporti per una modifica alle attuali regole previste. E quindi ripristinare il servizio dei verificatori che, almeno per il momento, non possono salire a bordo per il rispetto delle norme anti Covid. Intanto la municipalizzata corre ai ripari: il piano è quello di attivare le squadre di uomini anti assembramento già in servizio alle stazioni e alle fermate per vigilare su calche e resse. E incaricati ora, di controllare biglietti e abbonamenti. Anche se non potranno sanzionare. Una contromisura provvisoria in attesa di una risposta dal ministero.