Data: 23/11/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Asse attrezzato, una legge risarcisce gli espropriati Una lettera di sole due pagine risolve un problema che costa 14 milioni di euro Il Ministero dei Trasporti scrive a Marsilio e annuncia la norma cancella-debito
PESCARA È una lettera di appena due pagine ma risolve una vicenda più lunga della storia della Salerno-Reggio Calabria. Quella degli espropri non pagati per realizzare l'Asse Attrezzato tra Chieti e Pescara. Un debito che negli anni è lievitato fino a raggiungere la quota di 14 milioni di euro. Una cifra enorme che prende le mosse dal 1975 ma che finalmente, dopo 47 anni, arriva al capolinea.
MARSILIO ESULTA. A firmare la missiva è l'ingegnere Giuseppe Catalano, coordinatore della Struttura tecnica di missione del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che informa il governatore, Marco Marsilio, su una legge spazza-debito che presto sarà messa in cantiere per sbloccare, in modo definitivo, il passaggio di proprietà del più importante asse stradale dell'area metropolitana dal Consorzio Industriale all'Anas. Per Marsilio è una data storica, che rivendica rimarcando un passaggio della lettera. «L'importanza dell'Asse e la conseguente necessità di risolvere le criticità che, ad oggi, impediscono ad Anas Spa di entrarne in definitivo possesso», scrive infatti Catalano, «sono state segnalate direttamente dal presidente di Regione Abruzzo, e dettagliatamente esposte in diversi incontri».
QUASI MEZZO SECOLO. La realizzazione dell'arteria, finanziata con fondi dello Stato, fu affidata, nel 1969, al Consorzio per lo Sviluppo Industriale dell'Area Pescara-Chieti, in virtù di una concessione con la Cassa per il Mezzogiorno. II Consorzio ha provveduto alla realizzazione dell'infrastruttura, aprendola al traffico nel 1975. Ma, nel frattempo, alcuni proprietari dei terreni espropriati contestavano l'importo dell'indennità, sostenendo che i propri appezzamenti avevano un valore pari a quasi 10 volte quello calcolato, mentre la società Farsura Costruzioni Spa, oggi in fallimento, vantava crediti, per mancati o tardivi pagamenti, stimati in circa 1,3 milioni di euro nel 2003.
LA MAXI CIFRA. Oggi, dopo quasi mezzo secolo, con diverse sentenze passate in giudicato, è possibile stimare in circa 14 milioni di euro le somme da corrispondere, a diverso titolo, per permettere all'Anas di entrare definitivamente in possesso dell'infrastruttura.Oltre 12 milioni di euro, stabiliti con una sentenza del 2001 della Corte d'Appello dell'Aquila, spettano agli espropriati; circa 1,9 milioni di euro sono invece i crediti vantati dalla Farsura Costruzioni; e a questi si aggiungono 580 mila euro per i rimanenti lotti di completamento, per i quali non è stato emesso decreto di esproprio, ma solo un'autorizzazione provvisoria all'occupazione delle aree.
OPERA STRATEGICA. «Questa struttura (la sua nel Mit, ndr) ha avuto modo di constatare la strategicità dell'Asse Attrezzato per le aree metropolitane delle province di Chieti e Pescara», scrive Catalano, «sia per i cittadini/utenti, che la utilizzano per motivi lavorativi, di studio (l'arteria collega le sedi universitarie di Chieti e Pescara), di svago e tempo libero e per turismo, sia per il trasporto delle merci nelle aree industriali. Pertanto», si legge nella parte finale e più importante della lettera, «preso atto della valenza nazionale dell'opera nel sistema dei trasporti e della logistica, della conseguente necessità che questa venga acquisita stabilmente nel patrimonio statale, e della impossibilità, da parte del Consorzio Industriale e della Regione Abruzzo, di onorare le posizioni debitorie ormai definitivamente accertate, e considerato che i fattori che hanno portato a questa ingente esposizione debitoria non possono essere ricondotti alle recenti gestioni tanto del Consorzio quanto della Regione, si ritiene necessario valutare la possibilità di un'apposita norma».
L'ASSE ABRUZZO-ROMA. Una legge, quindi, che renda giustizia agli espropriati e sani un maxi debito che ha fatto in tempo a passare da una generazione all'altra di creditori. «In parlamento lavoreremo sulla norma necessaria per ristorare gli aventi diritto e dare nuova linfa vitale per la crescita e lo sviluppo dell'economia dell'importante quanto strategica area che avrà un ulteriore impulso grazie alla Zes», dichiara il deputato abruzzese di Fratelli d'Italia, Guerino Testa, esponente politico di un altro asse attrezzato che da settembre collega l'Abruzzo al governo Meloni.
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