Data: 09/12/2020
Testata Giornalistica: IL FATTO QUOTIDIANO |
|||||||||||
|
|||||||||||
Assalto alle ferrovie. Fs, nomine ferme Il presidente vota contro l'azionista.
Una roba così non si era mai vista in una partecipata statale: il presidente che vota contro l'azionista, cioè il Tesoro. È successo lunedì nelle Fs, quando Gianluigi Castelli, nominato nel 2018 in quota Lega, ha votato in cda contro le liste presentate dall'ad Gianfranco Battisti per le controllate Trenitalia e Rfi. I nomi erano Michele Meta, deputato Pd, alla presidenza e Luigi Corradi come ad in Trenitalia. In Rfi era prevista la promozione della Cfo, Vera Fiorani. Castelli, già responsabile dei sistemi informativi delle Fs, ha bocciato le nomine insieme ai due membri in quota Lega. E finita 4 a 3 dopo il voto contrario anche della consiglieraVandaTernau, entrata in Cda ai tempi del governo Renzi e poi riconfermata, che però venerdì aveva dato l'ok alle liste nel comitato nomine. Lamossa ha fatto infuriare il Tesoro e si inserisce nel clima di assalto alle Fs dei renziani che non hanno digerito la cacciata nel 2018 dell'ad Renato Mazzoncini perché imputato per truffa a Perugia. Il blitz, guarda caso, è scattato dopo le tensioni politiche nella maggioranza. |
|||||||||||
www.filtabruzzomolise.it ~ cgil@filtabruzzomolise.it |