Data: 06/05/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Area di risulta, sorpresa dalle carte: la sede della Regione non sarà unica
La nuova sede unica della Regione Abruzzo che, da progetto, sorgerà nell'area di risulta potrebbe essere tutt'altro che unica. Atteso da trent'anni, l'intervento di riqualificazione è sancito dal protocollo d'intesa sottoscritto da Regione e Comune di Pescara lo scorso settembre: «Appare quanto mai opportuno, economico e funzionalmente necessario - si legge nel documento - che la Regione si doti di una sede unica che accorpi le funzioni degli organi e delle diverse direzioni poiché gli immobili in viale Bovio e in via Raffaello hanno manifestato problematiche statiche tali da indurre l'amministrazione regionale a sospenderne la fruibilità e la funzione, l'immobile in piazza Unione destinato al Consiglio regionale manifesta la propria inidoneità alla funzione in ragione delle criticità dimensionali e gli altri immobili di proprietà regionale sono insufficienti a soddisfare le attuali esigenze operative e funzionali dell'ente». Gli uffici delle sette sedi regionali sul territorio pescarese, dunque, dovrebbero essere riuniti all'interno del nuovo maxi-edificio.
COMITATO TECNICO - Tuttavia, il Comitato tecnico istituito dallo stesso protocollo d'intesa sarebbe di tutt'altro parere: «A seguito di interlocuzione con il Comitato - recita un documento firmato dall'ingegner Giuliano Rossi, dirigente del settore mobilità, edilizia scolastica e verde - è emerso che nella sede dell'area di risulta non saranno insediati tutti gli uffici, compresi quelli delle strutture politiche, nonché di gran parte delle società partecipate né ci saranno attività di front office». La contraddizione è stata sottolineata anche dal gruppo consiliare pescarese del Movimento 5 Stelle, che ha presentato un'interrogazione: il sindaco Carlo Masci ha risposto alle opposizioni che, su eventuali dislocazioni degli uffici regionali, sarà la Regione a decidere.
LA VARIANTE - Secondo l'ultima variante al progetto, il palazzo ospiterà 900 dipendenti, occuperà una superficie di 20mila metri quadri e altri 6 mila metri saranno riservati al parcheggio, mentre, rispetto a quanto stabilito nel 2020, la parte dell'area destinata al verde sarà ridotta. Che la sede sia unica oppure no non è solamente una questione logistica: se effettivamente l'edificio non sarà aperto al pubblico e non conterrà tutti gli uffici regionali, il carico antropico sull'area sarà conseguentemente ridotto. D'altronde, su questo è basata la discussa valutazione del Comitato regionale di Via che, lo scorso dicembre, aveva provocato lo sconcerto delle associazioni cittadine: l'autorità, infatti, ha stabilito che le modifiche al progetto proposte dall'amministrazione sarebbero «non sostanziali».
La variante che introduce la sede della Regione, quindi, non sarà sottoposta alla verifica di assoggettabilità alla Via: sarebbe stato questo lo screening volto a determinare se l'opera possa avere un impatto negativo sull'ambiente e debba essere sottoposta alla valutazione d'impatto ambientale vera e propria. L'impatto ambientale, infatti, non sarebbe determinato solamente dal fabbricato in quanto tale, ma anche dal traffico provocato da chi dovrà recarsi presso gli uffici pubblici.
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