«Per Pescara è il giorno più importante, un giorno che segnerà questo quinquennio», ha detto ieri il sindaco Carlo Masci nell'illustrare la proposta 59 al consiglio comunale. Già, poiché il numero indica la riqualificazione delle aree di risulta, 13 ettari tra la stazione ferroviaria e corso Vittorio Emanuele II, da un lato, e da via Teramo e via Michelangelo, da un altro. Un progetto atteso da decenni, ma che continua a dividere le parti politiche, visto che l'opposizione di centrosinistra ne ha rivendicata la paternità, con il Movimento 5 Stelle contrario agli investimenti previsti dai privati. Se ne riparlerà nel consiglio comunale aggiornato al 20 luglio, con un voto finale per l'approvazione previsto «entro la fine del mese o in agosto», ha ipotizzato il primo cittadino.
Intanto ieri il Pd, attraverso il neo capogruppo Piero Giampietro, subentrato a Giacomo Cuzzi sospeso dalla carica di consigliere comunale, per via dell'indagine giudiziaria in corso che lo riguarda ha ricordato che «l'attuale maggioranza, sullo stesso progetto presentato dalla giunta del sindaco Marco Alessandrini, aveva parlato di uccisione della città». Tra l'altro, secondo Giampietro, «manca anche il documento sulle variazioni al progetto di cui parla la giunta».
I CORRETTIVI Le novità rispetto al precedente progetto riguarderebbero l'aumento dei posti macchina per il parcheggio, con aggiunta di silos, che da 1900 dovrebbero arrivare a 2500; la riduzione delle tariffe; il tempo che sarà disposto per il concessionario che si aggiudicherà il bando, da pubblicare entro l'anno; lo stralcio della parte ricompresa tra via Pellico e via Michelangelo, e un passaggio ecologico largo una decina di metri, sul versante che dà su corso Vittorio Emanuele II. Tutte novità, ricomprese nel parcheggio, nel parco tematico, finanziato dalla fondazione PescarAbruzzo, e nella zona di interscambio della mobilità - per il tra il trasporto tra ferro e gomma - che però, secondo il capogruppo del M5S, Erika Alessandrini, rappresentano un «tradimento» per la città, da parte della maggioranza. «Il centrodestra, in campagna elettorale è intervenuta Alessandrini si è dichiarata sempre contraria a questo progetto. In più ha aggiunto Alessandrini- significa affidare per vent'anni la gestione dell'area ad un privato». Per i pentastellati, infatti, che hanno presentato 1600 emendamenti, nel progetto complessivo dovrebbe rimanere solo l'investimento pubblico, che dai 12 milioni iniziali previsti dal Masterplan della Regione, è ora arrivato - dopo una rimodulazione di quest'ultimo, e un'ulteriore aggiunta di 2 milioni, da parte della Regione, chiesta dal Comune - ad un totale circa di 16 milioni. Una cifra, questa, che non rappresenta neanche la metà dell'investimento totale, tra pubblico e privato, il quale dovrebbe aggirarsi, ha detto il sindaco Masci, intorno ai 40 milioni di euro. «Un progetto-scempio», ha aggiunto la Alessandrini, in quanto nelle aree «si costruirebbero anche due palazzi di 25 metri». Ipotesi, però, smentita dal centrodestra l'altro ieri, nel corso della presentazione alla stampa del progetto. Tuttavia il progetto non sarebbe gradito neanche a tutto il centrodestra, stando alle parole di Alessio Di Pasquale, di Forza Italia. «Non ci piace ha osservato il consigliere ma non possiamo perdere quest'occasione e non ci sono i tempi per cambiarlo», mentre Fabrizio Rapposelli, capogruppo di Fdi, ha riconosciuto che «il grosso del progetto è quello del centrosinistra».